Per gli esperti gli italiani a Natale a tavola possono prendere fino a 5 chili. Uno studio ha provato che bere acqua prima di mangiare può aiutare a limitare ciò che si mangia
Se è vero che a Natale a tavola ci concediamo più di qualche eccezione, il rischio che pranzi e cene si trasformino in vere e proprie scorpacciate è più che concreto. Ben un esperto su 4 (24%) tra nutrizionisti, medici e psicologi afferma che si possono facilmente accumulare in media due chili e, nella peggiore delle ipotesi, arrivare a pesare fino a 5 chili in più al termine delle festività (18%). Il 55% degli italiani mangia per lo più per noia e non aiutano, poi, soprattutto per il controllo dell’assunzione dell’alcool e di stuzzichini, le visite ad amici e parenti (34%). Come fare? La soluzione è più semplice di quello che si potrebbe immaginare. Una ricerca scientifica ha dimostrato come bere due bicchieri d’acqua prima di ogni pasto permette di arrivare prima al senso di sazietà e quindi di mangiare meno.
É quanto emerge da uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it) condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 2.400 italiani – uomini e donne tra i 20 e i 55 anni – attraverso un monitoraggio web sui principali social network, blog e gruppi di discussione e su un pool di circa 20 esperti tra nutrizionisti, dietologi e medici generici, per capire rischi e rimedi in vista delle abbuffate di Natale.
Secondo gli esperti, durante le festività si tende a ingrassare in media dai 2 kg (24%), ai arrivare ai 3-4 kg (32%). Ma non è difficile che dopo il periodo che va da metà dicembre a metà gennaio si arrivi a pesare anche 5 kg in più (18%). I colpevoli di questo levitare della bilancia? Per la maggior parte di loro (78%), il vero danno è dato dalla continuità nell’assunzione di calorie in eccesso, ovvero dall’idea che le feste siano un “periodo franco” in cui tutto è concesso. In cima alla lunga lista di errori troviamo anche la cattiva abitudine di spiluccare cibi molto calorici durante l’intero arco della giornata (66%). A questo si aggiunge un abuso nel consumo di bevande alcoliche (35%), che oltre a non essere “sane”, sono anche iper-caloriche. Allo stesso modo alla mancanza di ogni forma di abbinamento corretto tra i diversi cibi (23%), secondo gli esperti sono molto minori le occasioni per “bruciare” le calorie che vengono immagazzinate, rispetto a quanto avviene di solito (45%).
Quali sono i motivi di queste licenze a tavola? In questo caso sono gli italiani a indicarli e sono tra i più disparati, a partire dal fatto che il mangiare viene utilizzato per combattere la noia (55%), legata a una over dose di tempo libero a cui non si è più abituati. A seguire, in senso negativo, anche le lunghe ore passate davanti alla tv (53%), si tratta di un mangiare distratto, che senza accorgersene sommerge l’organismo di calorie. A questo si aggiunge la voglia di lasciarsi andare dopo lo stress accumulato durante l’anno (38%): per molti, infatti, il mangiare diventa una valvola di sfogo. Non aiutano, poi, soprattutto per il controllo dell’assunzione dell’alcool e di stuzzichini, le visite ad amici e parenti (34%). Solo il 12%, più radicale, è infatti convinto che con il moderno stile di vita non sarebbe necessario eccedere con le calorie e che anche a Natale bisognerebbe rinunciare a strappi eno-gastronomici.
Alcuni ricercatori dei Virginia Tech di Boston hanno dimostrato come bere due bicchieri d’acqua prima dei pasti stimolano un senso di sazietà e, quindi, ci fa essere più riluttati all’abbuffata. In sostanza poiché la sazietà è legata alla dilatazione gastrica, se noi beviamo prima del pasto abbiamo già una piccola dilatazione, che completiamo poi quando mangiamo e ci permette di arrivare prima al senso di sazietà. Bere acqua riduce l’appetito perché a volte scambiamo il senso di sete con il senso di fame e questa sensazione dopo la paghiamo con l’alimentazione piuttosto che con l’idratazione. Ma l’acqua, bevuta nelle giuste quantità, aiuta i processi digestivi e l’effetto del pasto: si tratta di un meccanismo biologico legato alla corretta digestione degli elementi e dei macroelementi ingeriti con l’alimentazione.