“Con questo Ep, inizio a raccontarmi e a raccontare il viaggio che mi ha portato a casa, immortalando immagini estemporanee che ripercorrono ciò che più mi ha segnato di un viaggio che mi ha proiettato in un mondo pieno di contraddizioni”
Dall’11 giugno è disponibile su tutte le piattaforme di streaming “Adouna” (LaPOP), nuovo EP di Fula. “Adouna” è l’EP che conclude il primo racconto di Fula: otto tracce, otto tappe di un percorso scandito da quelle che sono le parole fondamentali che l’artista ha scelto per raccontarsi. E, ancora, otto scenari fatti di immagini che immortalano gli elementi di una storia unica che va dalla Calabria, passando per Milano, per le banlieu di Pikine, fino alle coste di Dakar. Una storia personale, ma al tempo stesso universale.
Di seguito l’intervista.
“Adouna” è il tuo nuovo Ep, di che cosa si tratta?
Adouna è una raccolta di esperienze messe in un Ep che per me rappresenta l’inizio della mia carriera da professionista. Adouna è anche un tributo a uno dei miei artisti preferiti, N’dongo Lô.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
So che la mia gente è stanca di ascoltare storie inventate e auto celebrazioni, per questo io voglio rappresentare la mia comunità e la nostra realtà , che sia del sud Italia o del Senegal. Penso che la gente possa sentirsi partecipe dei miei racconti.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Ogni giorno siamo in studio, ogni giorno nascono cose nuove , questo progetto in particolare è vecchio di quasi 3 anni ed è nato dopo il mio viaggio in Senegal nel 2016. Sono tornato in Italia e ho iniziato a scrivere tutte le mie sensazioni ed esperienze del viaggio dall’italia a ll Senegal. Inizialmente Maldafrica, sabar e tutti i colori ne facevano parte, poi abbiamo deciso di fare uscire dei singoli per ovviare al problema Covid essendo io un artista emergente. Così abbiamo creato questo percorso di canzoni si conclude con l’ep.
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