Cronaca oggi

“Affetti in affitto” il decalogo di Massimo Lanzaro sul vivere bene

Ecco “affetti in affitto”, il testo di Massimo Lanzaro, che vestito da manuale di psicologia, passando per una multidisciplinarità, mette al centro i suoi lettori, in un testo capace non solo di informare, ma di raccontare attraverso il dato esperienziale una serie di fatti che tengono al centro del discorso l’uomo e la sua psiche. Non un semplice manuale quindi, quello di Lanzaro, ma un testo che pone le sue basi su una psicologia che lui stesso definisce 4.0, la stessa che tende la mano alle migliorie tecniche e all’approdo delle neuroscienze.

Il testo di Massimo Lanzaro ha come obiettivo principale quello di permettere ai suoi lettori il riconoscimento della propria psiche e il suo funzionamento. Egli lo fa attraverso una serie di racconti, aneddoti e riflessioni, capaci di ingolosire il lettore medio. Il testo tende la mano ad un accrescimento personale, per avvicinare il lettore a sé stesso. Egli sembra in qualche maniera lasciarsi alle spalle il comportamentismo, il cognitivismo e il costruttivismo, per abbracciare una nuova fase dove il soggetto è circondato dal progresso.

Tra i vari argomenti, complice i numerosi interessi del suo autore, vi troviamo senz’altro la contemporaneità del covid19. L’autore racconta in maniera esauriente il periodo della malattia, la paura del contagio, e soprattutto gli esiti finali, chiamati anche col nome di “long covid”, da qui una serie di riflessioni che tengono ben presente la depressione, l’isolamento e l’ansia di un soggetto che miracolosamente è scampato alla malattia, o che per vie traverse ne è ancora affetto. Una situazione in cui è ben facile immedesimarsi e che trova riscontro nella realtà di tutti i giorni.

Grande attenzione quindi alla psiche umana e alle sue reazioni, la stessa che Lanzaro rivolge all’argomento guerra. La guerra, afferma, l’autore, lascia cicatrici invisibili sia in chi la fa e sia in chi la subisce. Da qui una serie di spiegazioni su forme ansiose, deliranti, isteriche, depressive. Ogni cosa è raccontata in maniera semplice, per permettere la fruibilità del testo non solo agli esperti del settore, ma soprattutto al lettore medio che ha voglia di capire la sua psiche. L’autore scatta in maniera inequivocabile una fotografia sociale, un mondo, secondo Bauman, piuttosto liquido, incapace di trovare giovamento nella stabilità, vista anche come gabbia. Molti i suggerimenti dell’autore, in una sorta di decalogo per “il vivere bene”. La chiave di volta sembra infatti nascondersi nella forza di volontà, la stessa che permette la realizzazione di grandi cose. Mindfulness, creatività, bias cognitivi e burnout, questi solo alcuni dei concetti sapientemente esplicati nel testo di Lanzaro, che pagina dopo pagina, porta per mano i suoi lettori nel riconoscimento non solo della realtà, ma soprattutto di sé stessi, in un mondo dove la psiche umana non è più un tunnel nero inespugnabile.

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Redazione
Argomenti: libri

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