Musica

Agnese Valle firma due canzoni del nuovo album della Med Free Orkestra

Dopo l’esordio da autrice con l’Orchestra del 41° Parallelo, Agnese Valle, affronta una nuova prova da autrice. Sue due canzoni del nuovo album “L’Isola di Gulliver” della Med Free Orkestra. A maggio il nuovo brano e il video del suo progetto da solista

Agnese Valle, cantautrice e clarinettista romana, torna a misurarsi con ensemble numerosi. Firma infatti due brani del nuovo album della Med Free Orkestra (della quale è la voce femminile e il clarinetto) “L’Isola di Gulliver”, in uscita oggi 20 aprile per Goodfellas. Attualmente l’artista sta lavorando al suo terzo disco ed a maggio uscirà con un nuovo singolo e video.

Il primo è “Hey Hey”, composto in inglese e scritto a quattro mani con Andrea Rodini. Il brano, già in rotazione radiofonica, anticipa l’uscita del disco. La storia di “Hey Hey” non ha una connotazione di spazio precisa.

Un ragazzo africano arriva in questa provincia abitata solo da bianchi. Un uomo anziano seduto in un bar urla al ragazzo: “hey hey”. Il ragazzo è convinto che quello sia un grido di benvenuto e risponde al vecchio. Inizia così il dialogo tra i due. Il ragazzo crede che l’uomo lo stia invitando a bere con lui, invece sta indicando un cane che si abbevera in una pozzanghera. Così scioglie definitivamente l’equivoco sentenziando che a gente come lui non spetta certo un boccale di birra ma una pozza d’acqua. La sua vita da “diverso” non sarà semplice, ma una continua battaglia per la sopravvivenza.

L’altro brano, che porta la firma della sola Agnese Valle (musica e parole), è “Il gallo”. Una riflessione apparentemente scanzonata sugli effetti di una globalizzazione che, dietro i suoi benefici, nasconde una profonda crisi identitaria.

Un gallo canta, annuncia l’alba, quasi rincasasse da una festa. Saltella tra le cicche spente e i bicchieri vuoti gettati nella sua piccola fattoria cittadina la notte precedente. Dice Agnese Valle: “Ero a Testaccio, in una passeggiata mattutina, e mi sorprese il contrasto tra quel gallo che cantava nella sua fattoria cittadina e i residui di una festa alcolica”.

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Pubblicato da
Virginia Chiavaroli

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