Fabio Manara, Presidente della federazione nazionale di mezzi tecnici per l’agricoltura Compag, ha aperto nei giorni scorsi il convegno-dibattito sulla situazione agricola italiana, già tenutosi a Bologna e che è stato replicato il 1 dicembre a Cassino (FR).
Una situazione sconcertante per la complessità delle normative, per i cavilli burocratici, per i vuoti legislativi, per la difficile comunicazione con le Istituzioni. Una situazione che ha visto, negli ultimi 10 anni, sparire il 30% dei soggetti agricoli.
E allora Compag si è mossa, ha cambiato il passo, ha istituito un tavolo di filiera con Agrofarma/ Assofertilizzanti (produttori di agrofarmaci e fertilizzanti – Federchimica) e Confagricoltura (imprenditori agricoli – Confcommercio) per avere più potere e compattezza nel rapporto con i Ministeri.
In un’epoca veloce e informatizzata come quella attuale, è impossibile opporsi al cambiamento, pensare di poter navigare con strumenti tradizionali e allo stesso tempo rimanere competitivi e aggiornati.
Usando le parole di Francesco Bacone “Chi non applica nuovi rimedi deve essere pronto a nuovi mali, perché il tempo è il più grande degli innovatori”.
Si è parlato di questo e di molto altro durante il Convegno promosso da Compag, un appuntamento annuale aperto agli associati e agli Italiani tutti per informare e motivare. Grazie alla mediazione di Compag, è stata emessa una circolare che ha chiarito la posizione del PAN (Piano d’Azione Nazionale) riguardo ai contoterzisti, sfatando arbitrarie interpretazioni Regionali ed evitando di congelare il segmento. Attraverso una circolare autorizzata dal Ministero della Salute, Compag è riuscita a posticipare l’entrata in vigore delle nuove etichette.
Grazie alla mediazione di Compag, si è trovata una soluzione all’assenza del provvedimento per regolamentare l’uso dei prodotti non professionali e soddisfare le esigenze di ben 7 milioni e 200 mila “hobbisti” italiani. Come spiegato da Vittorio Ticchiati, direttore generale Compag, si è passati da una situazione in cui ogni Regione interpretava la norma esasperandone i termini di vendita e di utilizzo (registrazioni delle vendite, dichiarazione degli acquirenti, limiti quantitativi…), al rispetto di alcune semplici linee guida discusse con il Ministero e propedeutiche a un decreto che uscirà a fine 2017: si definiscono prodotti non professionali i prodotti pronti all’uso e i prodotti al di sotto di 1 kg che si sciolgano in acqua; le vendite di questi prodotti devono essere registrati sui registri di carico/ scarico.
Dedicato agli utilizzatori professionali, ovvero quanti in possesso di patentino per l’uso di prodotti fitosanitari, invece, il programma SDS On Demand, un sistema per gestire le schede di sicurezza (tecnico-tossicologiche dei prodotti) e in grado di fornire in tempo reale gli aggiornamenti normativi, le comunicazioni obbligatorie e le etichette aggiornate di 32 aziende che producono un totale di 2609 prodotti e coinvolgono 10.232 distributori. Si ha così modo di raggiungere e aggiornare il 98% dei clienti.
Dati di diffusione importanti, che confermano il serrato accertamento che viene effettuato in Italia sugli agrofarmaci, uno tra i settori industriali più regolamentati. Come dichiarato dal direttore di Agrofarma Lorenzo Faregna, il comparto degli agrofarmaci è regolato da stringenti normative europee e nazionali, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini con un ferreo sistema di controllo sia sui prodotti fitosanitari sia sul loro utilizzo.
I prodotti italiani, sono praticamente sicuri al 100%, confermando l’Italia tra i Paesi più virtuosi in Europa nel rispetto dei parametri di legge. Ciononostante sempre più spesso il settore subisce attacchi attraverso un tipo di comunicazione allarmistica e non corretta dal punto di vista scientifico.
È da sottolineare che il comparto degli agrofarmaci, che fattura un miliardo di euro, contribuisce significativamente al sistema agro alimentare italiano che rappresenta il 4% del PIL nazionale. Un comparto che, per mantenersi competitivo e attivo, deve operare in un contesto di regole certe e stabili nel tempo e non essere alla mercé di temporanee posizioni politiche che assecondano una parte di opinione pubblica spesso disinformata o refrattaria al confronto.
Molte le richieste di approfondimento pervenute dal pubblico e gestite dalla giornalista Daniela Ferolla, moderatrice del convegno. È stato così chiarito che, prima che un prodotto venga definito “sicuro”, questo viene studiato per oltre 10 anni, con un investimento minimo di 200 milioni di euro.
È stato dichiarato che il 6% del fatturato delle aziende aderenti ad Agrofarma viene investito in ricerca/sviluppo (con una media nell’industria in genere dell’1%), mentre la spesa burocratica nell’agrofarmaco assorbe il 23% del valore aggiunto (contro il 12% nell’industria chimica), con una spesa annua europea di 10 mld di euro.
È stato spiegato anche, grazie all’intervento di Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi di Confagricoltura, quanto sia importante che il mondo agricolo si muova in modo unito e concorde per mantenersi competitivo e garantire la vita di tutta la filiera, superando differenze politiche e ideologiche, come è d’esempio Agrinsieme, realtà che coordina le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari.
Approfondimento del convegno nazionale Compag anche i tanto discussi “interferenti endocrini”, ovvero quei prodotti che interferiscono sull’aspetto endocrino e i cui parametri di accettabilità dovrebbero essere discussi nel 2017, ma che già aprono un’ampia diatriba tra l’effettivo pericolo e l’effettivo rischio, che per esempio si potrebbe radicalmente ridurre proteggendo l’operatore (guanti, occhiali…) durante la reale esposizione alla sostanza. Disponibile per gli associati Compag, oltre a un filo diretto telefonico per le quotidiane esigenze, una App compatibile con tutti i sistemi Apple e Android attraverso la quale accedere costantemente ad aggiornamenti, informazioni e calendari di lavoro.
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