La componente piu’ dinamica, tuttavia, si conferma quella costituita dall’insieme delle attivita’ secondarie e di supporto all’agricoltura, che spiegano il rimanente 20%, con una crescita, pari rispettivamente a 4,9% e 1,2%. Da segnalare anche la sempre maggiore diffusione di queste attivita’, che coinvolgono circa l’8% delle aziende agricole italiane, con uno sviluppo maggiore di quelle legate alla trasformazione dei prodotti agricoli, all’agriturismo e alla produzione di energie rinnovabili.
Va sottolineato, inoltre, come l’ampio processo di ristrutturazione del settore, abbia portato con se’, da un lato, una diminuzione del numero di aziende agricole nell’ultimo triennio (pari a -22,1%), il cui numero si attesta a 1.145mila unita’. Dall’altro, in contro tendenza rispetto ai periodi precedenti, si registra un aumento della SAU (+1,4%), che sfiora i 12,6 milioni di ettari, contribuendo a un accrescimento della dimensione media aziendale, che raggiunge cosi’ gli 11 ettari.
Il numero degli occupati segna una tendenziale riduzione, ma al contempo si evidenzia una maggiore professionalizzazione e specializzazione, caratterizzate dalla contrazione dell’apporto di lavoro familiare e dall’incremento (+8,2%) del numero dei conduttori con laurea o diploma universitario ad indirizzo agrario.
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