LIGNANO SABBIADORO (UD) – Si è tenuto a Lignano Sabbiadoro il primo incontro della sesta edizione di “Economia sotto l’Ombrellone”, una serie di appuntamenti incentrati sul tema “La nuova agricoltura fra evoluzione e difficoltà di finanziamento”.
Questi i punti chiave che sono emersi durante il meeting: puntare su colture ad alta redditività, anche di nicchia. Sfruttare le nuove tecnologie preparandosi a una gestione economica attenta, e curando in particolar modo il rapporto con le banche. Creare un forte accordo fra agricoltori, università e istituti di credito e sviluppare reti di imprese. Secondo gli esperti questi sono i cambiamenti per rilanciare l’agricoltura del Friuli Venezia Giulia e dell’Italia, un settore che ha prospettive interessanti ma che presenta molti aspetti da migliorare.
Ha spiegato Carlo Antonio Feruglio, presidente della Bcc di Staranzano e Villesse, nonché titolare di una grande azienda agricola: “Quello che conta è che le aziende sappiano presentarsi alle banche con idee innovative, business plan ben fatti e bilanci ben scritti perché oggi non si possono più concedere finanziamenti al mondo agricolo contando sul fatto che ha forti capitali (i terreni), ma bisogna che chi chiede credito abbia progetti validi e possibilità di generare reddito”.
Sui cambiamenti in atto nel mondo agricolo si è incentrato l’intervento del professor Peressotti: “Certamente se guardiamo alle aziende agricole tradizionali, il rapporto con il credito è uno dei problemi. Oggi, comunque – ha aggiunto – tutti coloro che frequentano i corsi di agraria all’Università, imparano anche a gestire correttamente la finanza aziendale. I nuovi imprenditori agricoli, quindi, sanno perfettamente cosa vuol dire presentare un business plan o un bilancio”.
Un ulteriore problema del mondo agricolo segnalato da Peressotti è la scarsa propensione degli studenti di agraria all’imprenditoria: “Una bassa percentuale degli studenti dei corsi di agraria aspira a diventare imprenditore agricolo in prima persona, meno rispetto ad altri Paesi come Usa, Gran Bretagna e Germania. La gran parte punta a un lavoro dipendente”.
Marco Tam, titolare del gruppo Greenway che possiede due impianti di produzione di Biogas a Bertiolo e San Daniele del Friuli, nonché titolare di un’azienda agricola estensiva, ha sottolineato i grandi cambiamenti tecnologici in atto nell’agricoltura, nonché gli aspetti positivi e negativi dell’agricoltura a Nord Est e in Italia in genere: “Droni che sorvegliano le colture, controllo dei campi da remoto, macchine robot che potranno sostituire almeno in parte i trattori a guida umana e molte altre novità – ha spiegato – aiuteranno sia l’agricoltura tradizionale ed estensiva, sia quella di nicchia sia quella biologica, consentendo anche all’agricoltura di diventare più sostenibile. Diminuisce e diventa molto più preciso l’uso sia dei concimi, sia dei mezzi naturali di contrasto alle malattie e ai parassiti delle piante. L’università dovrà formare figure adatte a gestire questi cambiamenti.
Dobbiamo sfruttare la nostra elasticità, le nostre capacità, un forte accordo fra agricoltori, università e istituti di credito per indirizzare le nostre produzioni verso settori agricoli, anche di nicchia, ma ad alta redditività che ci consentano di essere competitivi grazie alla qualità del nostro lavoro. Non possiamo competere sulla quantità e sul prezzo perché in questo campo saremmo sempre perdenti rispetto a Paesi che hanno estensioni agricole enormemente superiori alle nostre”.
I prossimi appuntamenti di “Economia sotto l’ombrellone”:
L’ingresso è libero e gratuito.
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