I contenuti realizzati con le potenzialità della tecnologia del momento, nei prossimi 4 anni vedrà una crescita esponenziale di fatturato
Creatività e contenuto, contenuto e creatività: più che due binari paralleli, risultano due fili costantemente intrecciati e, al giorno d’oggi, sempre più caratterizzati dalle tecnologie emergenti, tra cui l’intelligenza artificiale. Conferme in merito giungono da una serie di ricerche condotte sulle principali testate del settore da Espresso Communication per conto dell’AI WEEK, ovvero la fiera europea dedicata all’artificial intelligence in programma dal 12 al 16 maggio con due giornate in presenza (13-14) a Rho Fiera Milano, secondo le quali a livello globale sta prendendo sempre più corpo il trend denominato dagli esperti del settore “AI Content Creation Fever”.
Entrando più nel dettaglio, si tratta della tecnologia del momento che risulta un vero e proprio trampolino per la creatività dei professionisti contemporanei. Spunti più dettagliati in merito arrivano da una recente indagine a cura di Statista: nel 2024, a livello globale, l’AI è stata utilizzata dal 42% dei manager del settore marketing e media in ottica creazione contenuti ed elaborazione di strategie impattanti. Ulteriori indicazioni importanti provengono dal mercato globale di riferimento: infatti, secondo quanto specificato da Business Research Company, l’asset dell’AI Powered Content Creation chiuderà l’anno corrente superando i 3 miliardi di euro di fatturato, registrando un aumento pari a un miliardo rispetto al 2024. Ma non è tutto perché, in vista delle prossime 4 annate, il mercato vedrà ricavi più che raddoppiati oltrepassando la soglia dei 7 miliardi (+133% sul 2025) con una crescita media annuale composta (CAGR) del 22%.
Ora una domanda sorge spontanea: quali sono i paesi o i continenti più lungimiranti? A livello prettamente geografico, risulta di grande aiuto l’analisi messa a terra da Zion Market Research: il Nord America emerge, ed emergerà in futuro, come asset dominante, grazie ad una serie di investimenti strategici, seguito in seconda battuta dall’Asia. E in Europa? Sotto questo punto di vista, ecco il report di KBV Research: entro il 2031, il Vecchio Continente registrerà un fatturato superiore a 340 milioni di euro con la Germania in primo piano. Il secondo e il terzo gradino del podio, invece, sono occupati da Francia (2°), che registrerà un CAGR del 30% nel corso del medesimo arco temporale, e Regno Unito (3°) con il 28% d’incremento.
E in Italia? Secondo un ulteriore report ISTAT quasi il 36% delle organizzazioni made in Italy sfruttano le potenzialità dell’intelligenza artificiale per strutturare contenuti e perfezionare o personalizzare con creatività campagne pubblicitarie. Restando in ottica Bel Paese, emergono opinioni interessanti in merito allo scenario analizzato da esperti del settore come Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, founder della community Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e organizzatori dell’AI WEEK, ovvero la fiera europea dedicata all’artificial intelligence, durante la quale si parlerà anche del topic analizzato in compagnia di speaker internazionali: “L’AI è un volano per la creatività dei professionisti globali e, in futuro, assumerà sempre più una posizione di rilievo. I vantaggi, sotto questo punto di vista, sono innumerevoli. In primis, la tecnologia migliora l’efficienza dei worker e la precisione in fase di scrittura e stesura dei singoli concetti. Però, non è l’unico perché la «technology» per eccellenza velocizza anche la raccolta dati e l’analisi di eventuali competitor, in questo modo i creativi in carne ed ossa possono elaborare proposte originali che risultano innovative agli occhi di fornitori e utenti presenti sul mercato. Un esempio concreto giunge dagli Stati Uniti e, nello specifico, da Washington grazie ad una delle testate giornalistiche più conosciute a livello globale, vale a dire il Washington Post. Infatti, la redazione del noto giornale si affida all’AI per scovare, in lassi di tempo relativamente brevi, trend e notizie accattivanti da utilizzare come base per articoli che, in seguito, risultano estremamente interessanti agli occhi di lettori e abbonati. Ovviamente, e ci teniamo parecchio a precisare questo punto, tutto dev’essere sempre svolto nel pieno rispetto delle normative vigenti e dei vincoli etici attualmente attivi”.
Una visione aggiuntiva sul tema viene offerta da un altro esperto autorevole in tema AI e content creation, ovvero Abran Maldonado, OpenAI Ambassador oltre che speaker alla prossima AI WEEK: “Negli ultimi mesi abbiamo assistito a straordinari passi avanti nella creatività e nella creazione di contenuti guidati dall’intelligenza artificiale. I modelli di intelligenza artificiale sono ora in grado di ragionare, di affinare la loro intelligenza emotiva e di produrre immagini 4K mozzafiato. Questi progressi ci costringono a confrontarci con domande urgenti sulla sicurezza dei posti di lavoro, sulle leggi legate al copyright e sull’impatto più ampio sul settore della creazione di contenuti. Allo stesso tempo, sono entusiasta dei visionari emergenti che improvvisamente hanno a disposizione tutti questi potenti strumenti per trasformare l’immaginazione in realtà. Sotto questo punto di vista, stiamo vivendo un periodo davvero incredibile e non vedo l’ora di approfondire questi argomenti durante l’AI WEEK”.
In conclusione, gli stessi esperti coinvolti definiscono anche alcuni dei trend che maggiormente caratterizzeranno lo scenario legato al trend dell’AI Content Creation Fever in vista del futuro. In primis, ecco l’iper-personalizzazione: grazie all’artificial intelligence, i creator possono offrire content “su misura” a seconda delle preferenze, degli interessi e delle abitudini dei singoli utenti o clienti. Questi miglioreranno sia il tasso di soddisfazione delle community sia il rendimento di eventuali campagne. Ma non è tutto perché nei prossimi anni si parlerà sempre più di contenuti richiesti e prodotti in real time. Grazie ad essi i professionisti saranno in grado di generare proposte in linea con i più stretti fatti di attualità e rispondere in maniera tempestiva alle richieste del mercato. E ancora, con l’ascesa degli assistenti vocali e dell’AI conversazionale, i creator saranno chiamati a realizzare diverse tipologie di contenuti come, appunto, audio e video utilizzando anche software e piattaforme personalizzate e specifiche per il voice cloning. Per ultimo, ma non meno importante, un fattore di estrema rilevanza sarà la multimodalità delle proposte creative, le quali dovranno essere adattate a diversi canali e, allo stesso tempo, diverse audience.