Al Bano: “Sono contro le scelte di Putin in questo momento, non contro la Russia”

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MILANO – Oggi Al Bano è stato ospite di Rtl 102.5 in “Giletti 102.5” e ha parlato del suo rapporto con la Russia.

AL BANO E IL SUO RAPPORTO CON LA RUSSIA

Al Bano ama molto la Russia, ma ha preso posizione in merito al conflitto con l’Ucraina. “È inammissibile”, ha detto Al Bano. “Sono passati milioni di anni e ancora si ricorre alla forza delle armi e alla loro prepotenza, a mandare i propri carri armati in un’altra nazione. È inaccettabile una disgrazia del genere”.

La musica di Al Bano è molto seguita in Russia. “Nel periodo comunista l’unico grande evento che potevano vedere era Sanremo e quindi le star del festival diventavano star anche in Russia, ma anche in tutti gli Stati sotto il dominio sovietico”, ha raccontato Al Bano. “Aprivano le porte della televisione solo su Sanremo. Tutti impazzivano per l’effetto Sanremo”.

Al Bano tornerà a cantare in Russia? “La mia è una reazione contro le scelte di Putin in questo momento, non contro la Russia”, ha dichiarato. “La Russia non si tocca e resterà sempre quella che è, un popolo da amare”.

Perché non riusciamo ad apprezzare la libertà che abbiamo nel nostro Paese a differenza di altri, come ad esempio l’Ucraina? “È come per i ricchi: non si accorgono di essere ricchi. Anche la libertà è un bene ma bisognerebbe pregare ogni giorno che resista e che sia sempre compagna di vita”, ha risposto Al Bano. “Questo lo facciamo noi, non lo fanno i politici contro di noi”.

AL BANO E PUTIN

Al Bano si sarebbe mai aspettato questo da Putin? “Non c’è una risposta. La guerra è quella di un elefante che sta schiacciando un topolino, un gioco drammaticamente facile. Il problema è ancora più in alto: la Russia ha paura dell’invasione da parte dell’America e non lo accetta”, ha continuato Al Bano. “Lui stava dalla parte della ragione e bastava fermarsi a fare tutte le sue ginnastiche armatoriali nei confini e avrebbero capito il messaggio, ma non invadere in quella maniera. Sradicare alberi vitali quali sono gli esseri umani alla loro terra, la loro casa, storia e tradizione con la forza delle armi e della prepotenza è un’assurdità inaccettabile”.