Il brano in chiave pop volge a trasportare l’ascoltatore nei pensieri di Albert che riesce ad essere diretto e tagliente parlando della sua relazione con il padre. Le strofe sono limpide, chiare e di stampo cantautorale ed il senso di tutto è racchiuso nella frase che viene ripetuta nel ritornello: “Fare i grandi non è un gioco per tutti, fare giochi non è cosa da adulti”. Il pezzo nasce dall’imprescindibile necessità di parlare di un tema delicato come il suicidio su un piano del tutto personale che non era mai stato affrontato prima se non otto anni fa in una canzone che si chiama “Ciao” disponibile solo su You Tube scritta e cantata da un Albert poco più che diciottenne.
Leonardo Benedettini in arte Albert ha 25 anni e vive a Milano. Il primo approccio con la musica lo ha con i grandi classici italiani in particolare con le canzoni di Bennato e De Andrè che ascolta in macchina da piccolo e che inevitabilmente fanno da guida nei gusti musicali. All’età di 16 anni Leonardo perde suo padre, avvenimento che lo spinge sempre più a scrivere i propri pensieri in musica, pensieri che si concretizzano nelle prime canzoni pubblicate su Youtube un anno più tardi.
Pubblica il primo album da indipendente verso la fine 2016 dal titolo “Alter Ego” e poco tempo dopo entra a far parte della famiglia di Warner Music con il quale pubblica il suo secondo album nel 2018, “Orme”. Accumula diversa esperienza in questi anni, soprattutto esibendosi dal vivo dai piccoli locali alle grandi piazze fino alle scuole e ai licei lombardi. L’ultimo progetto “Casamia” è un album uscito indipendente che esprime al meglio la crescita artistica e personale vissuta dal 2013 ad oggi.
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