Il sapore di tanti orizzonti diversi nel nuovo album di Mafalda Minnozzi “Sensorial”

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mafalda minnozzi

“Le canzoni scelte rispecchiano perfettamente il flusso di sensazioni che crea in me la musica brasiliana: qualcosa di fisico e spirituale che va oltre il canto”

Presente su tutte le piattaforme digitali da venerdì 5 febbraio 2021, Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz (Deluxe Special Edition) è il nuovo album dell’eclettica cantante Mafalda Minnozzi licenziato dall’etichetta MAMA Prod. Art. In questo disco figurano nomi altisonanti della scena jazzistica mondiale, come: Paul Ricci (chitarra, chitarra baritona in Morro Dois Irmãos e Mocidade, chitarra resofonica in Samba Da Benção), nonché direttore musicale del progetto, Art Hirahara (pianoforte in tutti i brani, eccezion fatta per Città Vuota-It’s a Lonely Town e Nessuno al Mondo-No Arms Can Ever Hold You), Harvie “S” Swartz (contrabbasso in A Felicidade, Desafinado, Mocidade, Triste, Chega de Saudade e Jogral), Essiet Okon Essiet (contrabbasso in Vivo Sonhando, Morro Dois Irmãos, È Preciso Perdoar, Once I Loved-O Amor Em Paz, Un Altro Addio-Mais Um Adeus e Dindi), Victor Jones (batteria in Vivo Sonhando, Morro Dois Irmãos, È Preciso Perdoar e Once I Loved-O Amor Em Paz), Rogerio Boccato (percussioni in tutte le tracce, ad esclusione di Samba Da Benção, Città Vuota-It’s a Lonely Town e Nessuno al Mondo-No Arms Can Ever Hold You) e Will Calhoun (udu e shaker in Samba Da Benção).

Mafalda Minnozzi ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Sensorial” è il tuo nuovo album, come si caratterizza?

Rispondendo alla tua domanda sul mio nuovo e, se mi permetti, bellissimo album Sensorial, quello che più lo caratterizza è il sapore di tanti orizzonti diversi, colti dalla visione di un’artista come me che vive il mondo senza limiti nè confini, come un immenso cielo di colori, suoni, storie ed esistenze. È sicuramente un canzoniere totalmente ispirato e dedicato ad immensi compositori brasiliani, in cui la metà dei brani porta la firma del maestro Antonio Carlos Jobim. Contiene anche una composizione del “mineiro” Toninho Horta, una finestra aperta su Toquinho in armonia con la nostra straordinaria diva Ornella Vanoni, e due canzoni come “Città Vuota” e “Nessuno al Mondo” scelte appositamente per la versione Deluxe italiana e proposte in clima bossa jazz. È un album che ha come denominatore comune la poesia, il valore estetico della parola che si pone a servizio delle nostre emozioni e della nostra fantasia per disegnare ritratti esotici, magici e profumati.

Cosa vuoi trasmettere in chi ti ascolta con questo lavoro discografico?

In tanti anni di carriera ho trascorso centinaia di ore in studio di registrazione, realizzando 15 album. Ognuno di loro rispecchia tutte le mie peculiarità caratteriali e di spirito. Nel caso di Sensorial, ho voluto condurre la voce in totale libertà e soprattutto in piena sinergia con musicisti che hanno scritto pagine importanti del jazz mondiale. Insomma ero in ottima compagnia. Abbiamo suonato tutto dal vivo, in uno studio a Brooklyn/NYC durante due giorni. Eravamo isolati da pannelli di vetro, in spazi insonorizzati, registrando audio e video allo stesso tempo. Ricordo che tutti ci siamo attenuti inizialmente agli arrangiamenti originali scritti a quattro mani da me e Paul Ricci. Poi siamo stati catturati da una energia surreale e rapiti da un clima “sensoriale” quasi mistico. Così l’improvvisazione ha preso forza rivelando la nostra allegria ma anche la nostra malinconia, la nostra voglia di spazio, di affetto, di contatto. Invece di abbracciarci abbiamo suonato sorridendo. Il risultato? Un album di 15 brani ed altrettanti video pubblicati nel mio canale Youtube che vi invito a conoscere, per sentire tutta la mia voglia di trasmettere amore, libertà, pace, speranza e bellezza

In questo disco figurano nomi altisonanti della scena jazzistica mondiale, com’è nata la collaborazione con questi personaggi?

Dietro storie importanti ci sono uomini e donne che hanno osato vivere una vita più grande, dosando coraggio, abilità e talento. Questi straordinari musicisti sono prima di tutto persone che hanno lottato con tutte le loro forze per ottenere risultati indelebili perchè veri ed inattaccabili. Ci sono caratteristiche che li accomunano e che mi trovano sempre in accordo: l’umiltà, la generosità, l’incoscienza, il forte desiderio di condivisione, la capacità di sacrificarsi per un risultato comune e poi anche la curiosità e la voglia di esserci. In loro è maturato un forte istinto di sopravvivenza per la musica e con la musica. Io con oltre trenta anni di “andate e ritorni” ed una vita intera di viaggi, incontri ed esperienze sono entrata nel cuore di persone veramente eccezionali, artisti ricolmi di musica. Da loro ho imparato, con me hanno gioito.

Per te trentacinque anni di brillante carriera, come li hai vissuti a livello personale e artistico?

Grazie per i tuoi complimenti, quando dici “brillante carriera”. Mi guardo indietro e non riesco a definire il valore dei miei trentacinque anni di musica e della mia vita in musica vissuta fino ad oggi. Sento di aver fatto la scelta giusta e, allo stesso tempo, di non aver ancora completato il mio percorso. Anzi, al pensiero che non terminerà mai mi tranquillizzo e rimetto insieme i ricordi. Sfilano così volti, sorrisi, mani, lacrime, abbracci, luoghi, cieli e canzoni. Si sente spesso dire dalla gente che gli anni volano e che non sappiamo fermare il tempo. La musica ha per me il valore del tempo, che passa e scandisce i gusti e le mode e riesce meglio di qualsiasi altra cosa a cristallizzare la bellezza e l’estetica. Ascoltare una canzone da “Ballads” di Coltrane, nata prima di me perchè l’album è del ’61, crea in me un’emozione così viva che definisce in quel momento il mio presente. E magari sono lì che ascolto “Un Altro Addio” del mio Sensorial e mi vedo bambina a guardare in TV Ornella, in bianco e nero, e sentire la presenza di mio papà che non c’è più dal 1999. La linea che divide la mia vita personale dalla mia vita artistica è talmente impercettibile che io stesso non riesco a distinguerla. In realtà non provo neanche a farlo.