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Alessia Cotta Ramusino dedica la sua “Yallah” alle donne afghane

Un pensiero della fondatrice del movimento 100donnevestitedirosso per queste donne dai diritti sempre più limitati

SANTA MARGHERITA LIGURE – Nella splendida cornice di Villa Durazzo, a Santa Margherita Ligure (GE), si è tenuta lo scorso 27 agosto la cerimonia di premiazione del Premio Internazionale di Poesia e Civiltà “La bellezza rimane”. Evento di spicco del Festival Nazionale di Bioetica, giunto alla sua ottava edizione.

Premio alla Carriera per Alessia Cotta Ramusino, con la seguente motivazione “Per il suo lavoro che ispira la società a comprendere la condizione della donna nel mondo che ha messo in luce l’importanza del suo messaggio artistico e sociale”

Nell’occasione Alessia Cotta Ramusino ha letto alcune pagine del suo libro “100 donne vestite di rosso” e  presentato l’audiolibro tratto da esso ed interpretato dall’attrice Viola Graziosi. Poi ha interpretato la sua ballad YALLAH conquistando il pubblico con la sua sensibilità, la sua straordinaria voce e il suo talento.

L’artista ha voluto dedicare Yallah alle donne in Afghanistan e alla loro condizione di segrergazione. “Ho vissuto a Birjand, il capoluogo della provincia del Khorasan meridionale, nella parte orientale dell’Iran vicino al confine con l’Afghanistan dove le culture dell’uno e dell’altro paese si compenetravano, si mischiavano. -ha detto la Ramusino Due terre, due anime che convivono in me, quella occidentale e medio-orientale che cerco di coniugare con l’intento di dar loro un’unica voce. Tento di farlo attraverso la musica, questo magnifico veicolo di comunicazione più veloce ed efficace per dare voce a temi umanitari di primaria importanza”.

“Ai provvedimenti restrittivi della libertà delle donne attuati da quando nel 2021 i Talebani hanno preso potere in Afghanistan il 22 agosto scorso se ne é aggiunto un altro. -ha proseguito Alessia- Le donna deve obbligatoriamente velare il proprio corpo in pubblico e coprire il viso per evitare tentazioni e di tentare gli altri. Anche la sua voce è considerata intima e quindi non dovrebbe essere ascoltata mentre la donna canta, recita o legge ad alta voce in pubblico. Con 100donnevestitedirosso, il movimento di sensibilizzazione di cui sono fondatrice, dal 2021 siamo al fianco delle donne afghane e continuiamo a combattere per i loro diritti che sono i nostri diritti e i diritti delle donne di tutto il mondo.

‘I give voice to your voices, to your souls with my song
(Io dò voce alle vostre voci, alle vostre anime con il mio canto)
YALLAH – for afghan women’”

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Pubblicato da
Marina Denegri
Argomenti: Liguria

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