Musica

“All Areas – Luciano Ligabue”, successo per la mostra fotografica di Jarno Iotti

foto di Jarno Iotti

SESTRI LEVANTE – Il viaggio fotografico “All Areas – Luciano Ligabue”, che Jarno Iotti ha dedicato al musicista e amico Ligabue, si arricchisce di nuove tappe. Dato il grande successo riscosso durante l’anteprima, con oltre 3500 presenze in 3 settimane al Palazzo Pallavicini di Sestri Levante, la mostra fotografica viene prolungata nella stessa sede, a ingresso gratuito e in collaborazione con Mojotic, tutti i fine-settimana fino al 12 novembre, ovvero il giorno precedente il concerto del Liga allo Stadio Fiumara di Genova. Ma le due novità più rilevanti sono per i primi mesi del 2024, quando ALL AREAS – LUCIANO LIGABUE approderà in altri due contesti di grande prestigio.

La prima delle due nuove tappe per il viaggio fotografico in 70 scatti più uno, percorso con il Liga nei vent’anni e oltre trascorsi insieme “su e giù da un palco” – Jarno dietro l’obiettivo, Luciano davanti, sempre più libero e autentico – sarà a Roma, dal 9 febbraio al 1° marzo 2024, esposta nello spazio delle Officine Fotografiche, una delle realtà più attive nel promuovere la cultura dell’immagine contemporanea.

L’approdo successivo è invece a Correggio, il “luogo del cuore” per entrambi gli artisti, all’interno delle Gallerie Espositive del Museo Il Correggio al primo piano di Palazzo dei Principi dal 28 aprile al 26 maggio 2024. Il giorno dell’inaugurazione, scelto non a caso, coincide con la giornata di apertura del Festival Internazionale Fotografia Europea, un evento culturale dedicato alla fotografia contemporanea, nato nel 2006. Il Museo di Correggio è solito ospitare grandi nomi tra le mostre temporanee (in ambito fotografico, uno su tutti, Franco Fontana), per questo è ulteriore motivo di vanto che abbia scelto di accogliere la prima mostra dedicata al poeta contemporaneo della sua città, Luciano Ligabue, che nell’introduzione commenta così: “Jarno mi è stato vicino per tanto tempo e, conoscendomi così bene, è riuscito a ritrarmi nella mia versione più vera, quella in cui “non sento” la macchina fotografica. Il risultato lo potete vedere in questa mostra di cui sono molto felice non tanto per me come soggetto (ma sì, poi, anche quello), quanto per lui come autore. E devo ringraziarlo perché questa serie di scatti sono una specie di diario che non ho scritto io, ma che, ricordandomi dove sono stato e che cosa ho fatto, mi muove profonde emozioni”.

ALL AREAS – LUCIANO LIGABUE propone 70 stampe in cornice, formato 40×30 cm, di scatti o sequenze che mostrano il musicista e cantante rock quasi sempre inconsapevole dell’obiettivo che lo inquadra, colto in attimi di pura verità, spesso sul palco durante i concerti ma anche in momenti che solitamente restano inediti per il pubblico (ma anche per il soggetto fotografato) in un infinito viaggio nella musica e nella vita. E da dove partire, se non dal primissimo scatto, quel “più uno”, che segna l’inizio della strada? Il filo impalpabile che guida il percorso è dato da ispirazione e visione, unite al raro dono di saper scomparire dietro l’obiettivo, caratteristiche che fanno di Jarno Iotti il fotografo capace come nessun altro di cogliere l’attimo fuggente nell’anima del musicista amico e concittadino. A contorno una carrellata di immagini altre – oltre 500 – di pubblico ai concerti, fan e momenti corali.

Le fotografie esposte nella mostra sono disponibili anche in una Box “Postcards Edition” acquistabile al link https://jarnoiotti.com/jgallery/all-areas/. Il cofanetto contiene le 71 foto in formato cartolina con bordatura bianca che riportano sul retro il luogo e la data dello scatto. Inoltre 18 aneddoti che riguardano alcuni scatti a cui l’autore è particolarmente legato e una cartolina speciale con il poster della mostra sul fronte e l’emozionata introduzione scritta da Luciano dopo avere visto le foto, dalla quale riportiamo un altro passaggio: “Poi si è specializzato nelle foto dei nostri live. Lì non c’erano pose che dovevo tenere e il suo obiettivo puntato non lo vedevo quasi mai. Quelle foto me le mostrava con orgoglio. Mi piacevano sempre di più. Raccontavano la verità”.

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Redazione L'Opinionista

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