Il virologo aveva definito “non supportate dai dati” le nuove regole sulla quarantena dei contatti stretti di positivi (eliminata per i vaccinati da meno di 4 mesi o con richiamo fatto, a patto che si autosorveglino e indossino la mascherina Ffp2). Una “rinuncia al tracciamento”, per Crisanti. L’esperto aveva anche identificato come “peccato originale” il “non pensare in anticipo”, come è successo con le “terze dosi”, che a suo avviso sarebbero dovute “partire già a giugno” e avrebbero potuto “mitigare la situazione attuale”. Ecco perché “dico che dobbiamo sperare che il virus ci grazi – conclude Crisanti – e che non diventi ancora più virulento e resistente”.
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