Antonia Tosini, dopo aver scritto alcuni saggi e un libro biografico adesso ci regala un libro di fantascienza davvero interessante. In esclusiva una chiacchierata con questa autrice. Esattamente un anno fa, era in giro per l’Italia a promuovere il suo libro biografico: “Nella cabina del proiezionista” e adesso, la ritrovo impegnata nell’ultima stesura del suo prossimo libro.
Tra le tue passioni, la fantascienza e il thriller continuano a mantenere un posto primario.
É vero, la fantascienza, e il thriller sono primari nelle mie sceneggiature. Ma, per dirla tutta, mi sono trovata in un momento della mia esperienza di scrittrice nella quale mi sono resa conto di essere in una fase fortemente creativa e quindi di essere in grado di scrivere qualcosa di popolare e fantastico come questo libro. Con KOZARK E ALEX I GIOVANI SAGGI DEL PIANETA ZIRKUN K480 sono al mio primo libro di racconti di fantascienza ed è una sfida con me stessa. Per essere credibile ho dovuto ripassare un po’ di “fisica” e fare molta ricerca, per creare una base scientifica necessaria per la storia. Quando la scienza e l’ignoto s’incontrano e si uniscono, la fantasia arriva su mondi inesplorati. Ti assicuro che è stata una esperienza veramente stimolante.
É stato così anche per gli altri tuoi libri?
Un po’ meno, perché mi basavo su argomenti che conoscevo bene.
A quale fascia d’età è rivolto?
Ritengo sia un libro adatto per i ragazzi e per gli adulti.
Di chi o di cosa parla esattamente il libro?
É una piccola serie di racconti i cui protagonisti sono: Kozark un giovane alieno dotato di super-poteri proveniente dal pianeta Zirkun K.480, che arriva sulla terra per studiare i comportamenti degli esseri umani e di Alex, un ragazzino senza genitori, che lo scoprirà e lo aiuterà a nascondersi, soprattutto dagli scienziati e dagli agenti dell’Agenzia Spaziale Europea. Durante tutto il periodo che il piccolo extraterrestre rimarrà sulla terra, accadranno delle cose sensazionali e quando per motivi di sicurezza dovrà tornare sul suo pianeta…..bhè è meglio non addentrarmi in ulteriori spiegazioni, per non rovinare la sorpresa e il piacere della lettura.
É la storia di un nuovo ET?
Assolutamente no. Come ho già detto Kozark, ha dei poteri e già dal primo incontro con Alex per non mettergli paura preferisce mostrarsi con sembianze umane. Questo ha dato alla sua storia più possibilità, con delle svolte molto particolari e diverse dal simpatico ET.
Questo libro potrebbe diventare un film?
Certamente. L’ho già proposto a due produttori che sembrano interessati. Vedremo.
Quali sono i messaggi che vuoi trasmettere?
Racconto degli alieni che dominano con saggezza lo spazio, che aiutano l’umanità a non distruggersi e tutti gli altri pianeti in difficoltà. Sono alieni che rivelano una significativa umanità e morale di grande spessore. In sostanza, le varie storie assumono molteplici significati, incentrate sulla condizione della comunità interplanetaria e sulle emozioni, che seppur rimanendo nell’ambito della fantascienza, trasmette valori universali.
Secondo te gli alieni esistono? E se esistono sono buoni o cattivi?
Secondo il mio modesto parere, noi non siamo soli. Penso che l’Universo sia pieno di vita. Nel senso che la vita esista in altri pianeti simili alla Terra. Se gli alieni sono buoni o cattivi, non lo so, ma a me piace immaginarli buoni e portatori di Pace.
Cosa hai provato nello scrivere fantascienza?
É un genere che mi ha dato emozioni molto forti, perché mi sono ritrovata a scrivere e descrivere pianeti, mondi e razze aliene sconosciute. Ho raccontato cose che non esistono e che forse mai esisteranno. Ma spero di essere riuscita a comunicare qualcosa delle mie sensazioni nel raccontare quei mondi inventati in modo coerente, ma soprattutto convincente.
Quando uscirà?
Il libro è finito, ma sto lavorando sulle modifiche. L’uscita penso sia prevista per il prossimo mese.
Il libro è corredato da immagini fantastiche.
Si, ci sono immagini molto belle che mi ha concesso gentilmente lo scienziato americano Carl Sheldon, e che fanno da cornice alla raccolta di racconti.
Tra queste forme di espressione: cinema e i libri quale ti rappresenta meglio?
La scrittura è sicuramente la mia base di partenza.
Qual è il tuo pensiero sul cinema italiano attuale e quali sono le difficoltà per lavorare?
Sono amica di diversi produttori indipendenti e anche loro sono in difficoltà. Oggi fare un film in Italia è un’impresa non facile per tante cose, ma inutile polemizzare, in Italia le cose vanno in un certo modo, nel senso che se non fai parte di un certo giro non lavori, ma è così anche per gli attori. Ad esempio c’è Gabriella Giorgelli, un’attrice con la A maiuscola, che ha un curriculum non indifferente, potrebbe interpretare tanti ruoli che rispecchiano la sua età, ma sembra che nessuno se ne accorga. Come vedi, si semina sempre e solo nel solito orto. Così è per gli indipendenti, così è per gli attori, così per registi e sceneggiatori ecc…Non voglio neanche criticare il nostro cinema, perché qualcosa di buono, anche se poco c’è, ma in generale c’è un appiattimento totale delle tematiche e sinceramente mi è passata anche la voglia di vederli, perché intuisco subito le dinamiche dei film. Posso solo dire che personalmente cerco sempre di veicolare i miei lavori all’estero, dove certamente non è più facile, ma almeno di tanto in tanto sono riuscita a “vendere” qualche soggetto.
Che rapporto hai con i produttori e i registi italiani?
Conosco e sono amica di alcuni registi e produttori italiani (con qualcuno ho anche collaborato come Giuseppe Colombo, Giancarlo Sartoretto e qualcun altro), ma in questo settore ho più conoscenze e amici in America. Conosco personaggi famosi a livello internazionale che non se la tirano per niente. Sono amica da oltre dieci anni del regista/produttore Stanley Isaacs e di sua moglie (la Presidente degli Oscar Cheryl Boone Isaacs) sono amica di Robert Reed Altman (figlio del geniale Robert Altman e della sua famiglia) e del regista/produttore Armand Mastroianni, giusto per citarne qualcuno, con i quali ho un rapporto costante e di vera amicizia. In Italia se scrivi per proporre un tuo lavoro a un produttore, spesso non hai risposta (ci vorrebbe poco a dire: grazie ma non sono interessato) questo ti farebbe sentire almeno considerato. Ti faccio un esempio. Tempo fa inviai un mio progetto al regista/produttore Joe Dante, dopo una settimana mi ha risposto dicendo che era dispiaciuto, ma era impegnato con le riprese di un suo film. Capisci? Joe Dante mi ha risposto. In Italia stai fresco! Attualmente sono in contatto con una produttrice di Los Angeles, alla quale ho proposto un mio progetto, in agosto verrà in Italia per parlarne di persona. Speriamo bene.
Allora, non mi resta che augurarti in bocca al lupo!
Grazie! Viva il lupo!
(*) Antonia Tosini regista, sceneggiatrice e autrice di vari libri. Vanta un passato di consulente di sceneggiature in diverse produzioni. Ha collaborato creativamente con produzioni e registi internazionali e come Production Planning.
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