Federico, pur mostrando grande empatia verso i suoi ospiti, è costretto a confrontarsi con i limiti del suo ruolo. Da un lato, si sente responsabile per il benessere dei giovani, dall’altro è consapevole di non poter risolvere tutti i loro problemi. Questo dilemma lo porta spesso a riflettere sulla sua posizione di “tutor” e sull’impossibilità di controllare le vite altrui. La sua evoluzione personale è uno degli elementi più interessanti del romanzo, poiché riflette le difficoltà e le contraddizioni che spesso accompagnano chi lavora nell’accoglienza.
A rendere indimenticabile l’opera di Matarazzo è sicuramente la forte componente di cronaca presente all’interno dell’opera, quando davanti a una nave carica di migranti i protagonisti di Matarazzo si uniranno al grido di protesta di migliaia di cittadini, insieme per manifestare e farsi forza contro le ingiustizie, e poi nel sud Italia più profondo a combattere per l’inclusione. Un’opera che si pone contro il bullismo, l’arroganza e l’ipocrisia che spesso gli esseri umani dimostrano contro i loro stessi simili, spinti e alimentati da paure profonde e radicate in essi.
Altro aspetto a cui non si può evitare di far riferimento raccontando dell’esordio di Matarazzo è la caratterizzazione e l’empatia che si prova per ognuno dei protagonisti del romanzo. Oltre a Federico, i personaggi principali sono i ragazzi che vivono con lui. Ibrahim, ad esempio, è un giovane del Gambia che esprime le sue emozioni attraverso la pittura, un linguaggio che gli permette di esternare ciò che non riesce a dire a parole. Moses, dal Niger, invece, è un fervente cristiano, la cui fede lo sostiene nella sua lotta quotidiana. Entrambi i personaggi sono descritti con grande profondità psicologica e rappresentano due visioni diverse della vita: una più introversa e riflessiva, l’altra più estroversa e battagliera.
Il contesto urbano e la pressione sociale
L’ambientazione catanese gioca un ruolo chiave nella narrazione. La Sicilia è vivace ma anche piena di contrasti, un luogo dove le tensioni sociali legate all’immigrazione sono palpabili. Matarazzo descrive con precisione i quartieri in cui si muovono i personaggi, evidenziando le difficoltà che affrontano quotidianamente, rendendosi testimone di un tempo storico e una realtà dura.
L’appartamento in cui le vicende prendono vita non è solo un luogo fisico, ma un microcosmo che riflette i conflitti e le speranze della società italiana contemporanea. Le mura domestiche offrono una protezione parziale, poiché il mondo esterno fa irruzione nelle vite dei protagonisti, portando con sé discriminazione e violenza.
Uno degli aspetti più toccanti di L’appartamento è il messaggio di umanità che permea tutto il romanzo. Matarazzo non cerca di dipingere un quadro roseo della realtà, ma offre uno sguardo realistico e sincero sulle difficoltà dell’integrazione. Federico e i suoi ospiti affrontano sfide enormi, ma ciò che li lega è la volontà di non arrendersi. Il romanzo non offre soluzioni facili, ma invita alla riflessione sull’importanza di costruire legami umani autentici in un mondo sempre più frammentato.
Matarazzo riesce a trasmettere con efficacia il senso di precarietà e di sospensione che caratterizza la vita dei migranti, ma al tempo stesso offre uno spiraglio di speranza. L’incontro tra Federico e i suoi ragazzi, pur essendo difficile e faticoso, rappresenta una possibilità di crescita reciproca.
L’appartamento è un invito a non voltarsi dall’altra parte, a non ignorare le sofferenze altrui, ma a tendere la mano, anche quando sembra impossibile fare la differenza.
SCHEDA DEL LIBRO
Titolo del romanzo: L’appartamento
Autore: Gianluca Matarazzo
Genere: Narrativa
Editore: Villaggio Maori Edizioni
Link per l’acquisto: https://www.villaggiomaori.com/Gianluca-Matarazzo-Lappartamento-p596369924
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