Economia

Appello al Governo dalle imprese della ristorazione: “In zona gialla aperture in sicurezza anche la sera”

ROMA – Riaprire in sicurezza le attività di ristorazione con allungamento degli orari e definire rapidamente una road map per far ripartire il settore eventi che rischia di veder andare in fumo quasi due anni di fatturato. E’ la richiesta che presentano le imprese artigiane del settore sottolineando che l’evidenza epidemiologica mostra che bar e ristoranti e il resto delle attività di ristorazione non alimentano la diffusione dei contagi ma sono tra le più penalizzate tra aperture ad intermittenza e ristori largamente insufficienti. Le imprese sollecitano ogni sforzo per dare certezze ad un comparto rilevante per l’intera filiera agroalimentare che esprime 4 milioni di posti di lavoro. Anche un solo mese di chiusura determina un consistente calo dell’attività mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese.

Con l’accelerazione della campagna vaccinale, CNA, Confartigianato e Casartigiani chiedono al Governo di consentire alle attività di ristorazione nelle zone gialle di riprendere l’attività anche durante le ore serali definendo un rigoroso assetto di regole per garantire la sicurezza. Le imprese artigiane del settore hanno elaborato un addendum rispetto alle misure in vigore che hanno dimostrato di essere pienamente efficaci: distanziamento dei posti, limitazione degli accessi e registrazione dei clienti.

Ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie ecc. hanno adeguato le proprie attività alle regole dei protocolli e hanno sperimentato un modello virtuoso. Le tre confederazioni chiedono al Governo di prolungare l’esercizio delle attività di ristorazione fino alle ore 23 prevedendo il vincolo di consumo al tavolo e l’accesso al locale entro le ore 21. Inoltre l’obbligo di prenotazione con la quale fornire una serie di informazioni quali generalità di chi la effettua, numero delle persone e stato di convivenza.

Infine le Confederazioni ritengono urgente avviare un confronto rapido per far ripartire in sicurezza e progressivamente il comparto eventi. La proposta prevede che in una prima fase l’apertura riguardi solo le cerimonie civili e religiose, paragonabili al pranzo in ristorante in zona gialla con relativi protocolli ma con alcune condizioni aggiuntive: informare le autorità competenti almeno sette giorni prima della cerimonia, predisporre l’elenco degli invitati, assicurare il distanziamento di almeno un metro e mezzo tra gli ospiti, divieto dell’attività di ballo.

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Redazione L'Opinionista

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