“Aqua e tera”, il nuovo romanzo di Dario Franceschini

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FERRARA – “Aqua e tera” (La Nave di Teseo, collana Oceani, pp. 160, 16 euro) è il nuovo romanzo di Dario Franceschini. L’amore tra due ragazze nella Ferrara dello squadrismo fascista. Sorretto da una scrittura che affianca ai toni avvolgenti del realismo magico quelli precisi del racconto storico, questo romanzo corale, pieno di vitalismo e di personaggi indimenticabili, trascina i lettori, consegnandoci una storia a cui apparteniamo ancora.

Primi incontri con l’autore

27 settembre – Ferrara
con Annalena Benini, Daria Bignardi e Annamaria Quarzi; modera Diego Marani.
Palazzina Marfisa d’Este [Corso della Giovecca 170, ore 17.30]

3 ottobre – Napoli
con Viola Ardone e Maurizio De Giovanni; Enzo Avitabile canterà “A Uerr”.
Circolo del Tennis [Viale Dohrn – Villa Comunale, ore 18]

4 ottobre – Milano
con Agnese Pini e Roberto Vecchioni.
Libreria Mondadori [piazza Duomo, ore 18]

7 ottobre – Roma
con Anna Foglietta e Giovanni Minoli.
Libreria Spazio Sette [Via dei Barbieri 7, ore 18]

21 ottobre – Bologna
con Gianluca Farinelli, Susanna Zaccaria e Romano Prodi.
Cinema Modernissimo [Piazza Re Enzo, ore 18]

Mussolini ora gridava: “Qui, o popolo di Ferrara, è la tua storia. Qui, o popolo di Ferrara, è la tua vita. Qui, o popolo di Ferrara, è il tuo avvenire”. Gridava, ma Tina e Lucia non lo sentivano più. Dopo la fine del primo conflitto mondiale, nelle campagne ferraresi esplode la rabbia di migliaia di braccianti, sfruttati da decenni nei lavori di bonifica delle valli infestate dalla malaria.

I Callegari sono una famiglia di scariolanti e lavandaie che attraversano questo universo di miseria e idealismo, di acqua e terra, in cui sono le donne, prima tra tutte Ginisca, a cercare di cambiare il destino delle loro figlie. La provincia di Ferrara dopo la guerra si trova sotto il dominio incontrastato delle leghe rosse, poi viene travolta dalla reazione delle squadre di camicie nere ed è in questo clima di odio e violenza che si incontrano Tina e Lucia, figlie di un agrario fascista e di un capolega socialista. Una storia d’amore nella terra di Balbo, Matteotti e don Minzoni.

Dario Franceschini, con il suo primo romanzo ‘Nelle vene quell’acqua d’argento’, uscito nel 2006, ha vinto in Francia il Premier Roman di Chambéry e, in Italia, il premio Opera Prima Città di Penne e il premio Bacchelli. In seguito ha pubblicato ‘La follia improvvisa di Ignazio Rando’, da cui è stato tratto un omonimo spettacolo teatrale, ‘Daccapo, Mestieri immateriali’ di Sebastiano Delgado e la raccolta di racconti ‘Disadorna’. I suoi romanzi sono tradotti in Francia per Gallimard. È stato per sette anni Ministro della Cultura.