ROMA – La Pfizer ha ridotto di circa 165 mila dosi il nuovo invio di vaccini. Lo rende noto l’ufficio stampa del Commissario Straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, in un comunicato in cui si ribadisce che la decisione di Pfizer è stata “unilaterale” e che ha “unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario”, nella “prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi”. Una decisione “non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni”.
Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta sono le uniche regioni che non avranno tagli nella distribuzione dei vaccini Pfizer-BioNTech. E’ quanto emerge dalla ripartizione delle dosi (considerate ormai 6 ogni fiala e non più 5) resa nota dall’ufficio di Arcuri. L’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto con circa 25mila dosi sono le regioni più penalizzate, poi il Lazio con 12 mila la Puglia con 11.700.
Al via intanto i primi richiami del vaccino anti-Covid allo Spallanzani di Roma. “Tra oggi e domani faremo il richiamo agli operatori sanitari e delle Uscar che sono stati vaccinati il 27 dicembre. Sono in tutto 130”, ha detto il direttore sanitario dell’istituto Francesco Vaia. Allo Spallanzani stamattina per l’avvio dei richiami anche l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.
“E’ davvero sconsigliabile” utilizzare un tipo di vaccino anti-Covid per la prima dose e uno diverso per la seconda, ha detto Arcuri, intervistato a Domenica In su Rai1. “Se ci si vaccina con Pfizer è consigliabile che la dose di richiamo la si faccia con lo stessa vaccino – ha spiegato – Il termine di intervallo di tre settimane fra prima e seconda dose pensiamo che sia bene rispettarlo”.