Mastronardi (AIDA): “Il focus di quest’edizione è concentrato sull’apporto dei nuovi strumenti tecnologici, mai così precisi e efficaci da permetterci un risultato di assoluta straordinarietà”
“Negli ultimi 10 anni l’innovazione tecnologica ha sovvertito il modo di intendere e fare chirurgia, in particolare quella neurologica – precisa il Prof. Luciano Mastronardi, Direttore UOC Neurochirurgia dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma – ASL Roma1 e Presidente della Associazione Italiana di Dissezione Anatomica (AIDA) – Il cambiamento principale è stato riportato nel campo cerebrale, con strumenti sempre all’avanguardia che permettono procedure più rapide e più efficaci. Da un punto di vista produttivo l’Italia è sempre stata all’avanguardia rispetto ai paesi di tutto il mondo. Le strutture italiane, infatti, riescono ad abbracciare velocemente questo cambiamento, rendendo i loro servizi sempre più efficaci ed efficienti”.
I NUOVI STRUMENTI – L’endoscopio è ormai da diversi anni uno dei principali strumenti del cambiamento tecnologico: di per sé non si tratta di una novità, ma è il suo utilizzo, sempre più preciso e meno invasivo, a sorprendere in positivo. Le più recenti novità riguardano gli strumenti di visualizzazione, le telecamere e i monitor HD e/o 3D. Il laser, inoltre, è uno strumento dalla grande efficacia: sebbene sia stato introdotto negli anni Ottanta, negli ultimi anni sono diventati ancora più efficaci e maneggevoli, veicolando l’energia laser attraverso una fibra ottica, adattandosi agli approcci mini invasivi e microscopici, consentendo precisione ed accuratezza, raggiungendo anche gli angoli più nascosti.
L’IMPORTANZA DELL’ESERCIZIO SUL CADAVERE – “L’apprendimento delle tecniche chirurgiche, soprattutto di quelle più complesse, deve avvenire in primo luogo sul cadavere e solo successivamente sul paziente – spiega il Prof. Mastronardi – É comprovato infatti che l’unico sistema per preparare gli specializzandi ed i giovani specialisti ad una chirurgia di elevata qualità senza “sperimentare” o “provare” in vivo è l’esercizio sul cadavere. Ciò consente di apprendere tecniche complesse da colleghi più esperti, di praticare e verificare quanto appreso e di proiettarlo nella pratica chirurgica quotidiana, con evidenti risvolti favorevoli per i pazienti sia in termini di efficacia che di maggiore sicurezza del trattamento.
IL CORSO – Il corso, della durata di tre giorni, è caratterizzato da lezioni frontali ed esercitazioni pratiche su preparati anatomici. Il numero dei partecipanti è limitato a 18 medici chirurghi specialisti in neurochirurgia provenienti da molte parti del Mondo, che possono vivere una straordinaria opportunità a contatto con colleghi da tutto il mondo e il confronto tra le scuole europee. Il focus dedicato agli strumenti tecnologici, dai laser agli endoscopi, da nuovi aspiratori a ultrasuoni a sofisticate apparecchiature neurofisiologiche, la cui conoscenza è condizione indispensabile per un corretto utilizzo sul paziente affetto da tumore cerebrale.
COS’É LA NEUROCHIRURGIA – La Neurochirurgia (Neurologia Chirurgica) è una specialità della Chirurgia dedicata al trattamento di malattie e condizioni morbose del sistema nervoso centrale e periferico, nonché della colonna vertebrale e del suo contenuto. Pertanto ogni procedura chirurgica che interessi il sistema nervoso e i suoi “involucri” (cranio, colonna vertebrale, meningi) è praticata dal Neurochirurgo.
Tra i tumori cerebrali benigni, i meningiomi e i neurinomi sono quelli più comuni e colpiscono pazienti in ogni fascia di età. Le nuove tecnologie hanno consentito negli ultimi anni un trattamento microchirurgico più efficace e molto spesso risolutivo di questi tumori, riducendo la morbilità, ossia la comparsa complicanze postoperatorie responsabili deficit temporanei o talvolta permanenti. Le ristrettezze finanziare delle Regioni obbligano i professionisti a conoscere bene le nuove tecnologie e a usarle quando veramente necessarie e indispensabili e corsi come questo insegnano ai giovani neurochirurghi di domani come e quando utilizzare i nuovi strumenti che l’ingegneria medica ci offre.
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