Arooj Aftab, alla scoperta dell’album Vulturne Prince: la tracklist

199

arooj aftab vulturne prince

Due nomination ai Grammy® Awards nel 2021 per la talentuosa compositrice pachistana che ha firmato per Verve Records

Un anno già ricco di soddisfazioni e riconoscimenti per la talentuosa compositrice Arooj Aftab culmina in una doppia nomination ai Grammy® Awards, nelle categorie Best Global Music Performance e Best New Artist. Dopo la vera svolta, in aprile, con l’album Vulture Prince per l’etichetta New Amsterdam Records, Aftab ora firma con l’iconica etichetta Verve Records tanto per lo stesso album che per le incisioni future. In concomitanza con queste novità, la musicista si è esibita in una magnifica performance per la serie NPR Tiny Desk .

“È stato un vero piacere avere lavorato con Arooj alla realizzazione di due album, per poi arrivare all’incredibile successo di quest’anno grazie a Vulture Prince” dice Judd Greenstein, co-direttore artistico ad Amsterdam Records. “Arooj è una delle artiste più creative della scena attuale, ed è un’emozione vedere come il suo percorso artistico da oggi potrà proseguire sotto l’egida di Verve, un’etichetta che da sempre ha la nostra incondizionata ammirazione”.

“Siamo orgogliosi di accogliere Arooj nella famiglia Verve” dice Jamie Krents di Verve Records. “Arooj ha già fatto la storia grazie a queste due nomination e ci siamo prefissi lo scopo di far arrivare ad un’audience ancora più vasta tanto l’album Vulture Prince quanto le future incisioni”.

Filmata in un edificio di Brooklyn da Capital K Pictures, la performance per Tiny Desk cattura al meglio il fascino della voce di Arooj, qui in compagnia di musicisti di pari livello (Darian Donovan Thomas al violino, Shahzad Ismaily al basso ed al sintetizzatore, Gyan Riley alla chitarra, Maeve Gilchrist all’arpa).

In Vulture Prince, la straordinaria voce della compositrice, anche grazie all’accompagnamento affidato ad un team di musicisti rinomati, trasporta l’ascoltatore verso mondi arcani. Un parco accompagnamento per pianoforte ed una presenza via via crescente degli archi disvelano il passaggio mistico verso l’affascinante panorama sinfonico di Aftab, così ricco di sfumature da risultare impossibile da etichettare. Un mondo approdato nelle liste stilate quest’anno da Pitchfork, NPR, Paste, e persino dall’ex Presidente Barack Obama (Barack Obama’s Summer 2021 Playlist). A valle del tour previsto in nordamerica, Aftab sarà ospite di festival europei nel 2022.

L’arte di Arooj Aftab parla da sola. Il giovane prodigio pakistano-americano svela mondi senza tempo e un’intrinseca, antica saggezza in ciascuno dei suoi progetti. La sua musicalità senza pari suscita nell’ascoltatore il desiderio di avere di più, di proseguire il viaggio. Non v’è dubbio che le onde creative di Aftab lasceranno il segno sulla scena contemporanea per gli anni a venire.

PER ASCOLTARE L’ALBUM: https://umi.lnk.to/AroojAftab_VulturePrince_WE

Arooj Aftab / Vulture Prince (Tracklist)

  1. Baghon Main
  2. Diya Hai
  3. Inayaat
  4. Last Night
  5. Mohabbat
  6. Saans Lo
  7. Suroor

Arooj Aftab

Diplomata al celebre Berklee College of Music di Boston, Arooj Aftab ha frequentato artisti di varia estrazione, da Terry Riley a Abida Parveen, ed è apparsa in scena in location prestigiose come il Lincoln Center, Le Poisson Rouge e il MOMA (Museum of Modern Art) di New York. Scoperta fin da subito sia da NPR (che ha salutato la sua composizione “Lullaby” indicandola tra le “Greatest Songs By 21st Century Women”) che dal New York Times (che ha indicato il suo lavoro con “Best Classical Music Tracks of 2018”), la sonorità rarefatta di Aftab ondeggia fra minimalismo, new age, poesia devozionale Sufi, trance elettronica, strutture jazz e altri elementi del tutto originali. Nel 2020 Aftab compone le musiche per il film (selezionato agli Oscar) Bittu canta nel singolo “Antes Que El Mundo Se Acabe” di Residente, vincitore ai Latin GRAMMY® Awards. Nel 2021 conquista due nomination – questa volta a suo nome – grazie al suo straordinario secondo album Vulture Prince, acclamato dal New York Times, da Pitchfork, ed anche dall’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.