“Artificial Intelligence”, il video del singolo di Paolo Tarsi

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paolo tarsi

Estratto dall’album “A Perfect Cut in the Vacuum”, esce il nuovo singolo dell’artista italiano che collabora con musicisti dei Kraftwerk e Tangerine Dream

Artificial Intelligence” è il titolo del singolo del musicista e produttore Paolo Tarsi uscito lo scorso 24 maggio per Mondo Groove e Anitya Records. Il brano vede la luce in collaborazione con Andrea Tich, Lothar Manteuffel, partner dell’ex Kraftwerk Karl Bartos negli Elektric Music, ed Emil Schult, designer e paroliere della leggendaria band di Düsseldorf.

Ad accompagnare questo E.P. in vinile tre grandi interpretazioni firmate da Andrea Tich e due dj di culto della club culture internazionale, ovvero DJ Ralf e Daniele Baldelli, quest’ultimo affiancato da Marco Dionigi, nei cui solchi si susseguono, come in un immenso dance mix celeste, cosmic grooves, electro-pop e acid house.

Il brano è il primo estratto dall’album “A Perfect Cut in the Vacuum” di Paolo Tarsi pubblicato da Anitya Records e Acanto. Il disco vede la luce dopo il successo ottenuto con “Seven Nights Awake”, singolo realizzato insieme al producer Francesco Novara, che ha scalato le classifiche iTunes svedesi fino a toccare la settima posizione (Top Songs Electronic).

Le 21 tracce di questa nuova release – che si compone di 2 CD – coinvolgono musicisti che hanno contribuito a rimodellare i canoni estetici di una rivoluzione artistica destinata a influire in modo permanente sul suono e sull’immaginario tecnologico. A partire da miti assoluti dell’elettronica, e in particolare da formazioni iconiche come quella dei Tangerine Dream, con la violinista Hoshiko Yamane e lo storico tastierista Steve Schroyder, fino a coinvolgere Lothar Manteuffel degli Elektric Music e tre ex componenti dei Kraftwerk: Emil Schult, Eberhard Kranemann e Fernando Abrantes.

Una presenza particolarmente significativa, quest’ultima, se si pensa che nel corso della propria carriera il geniale gruppo di Düsseldorf ha rinunciato a collaborazioni con nomi del calibro di David Bowie, il primo sostenitore della band presso i media, e anche con Michael Jackson (la più grande star del pianeta avrebbe voluto affidare proprio ai Kraftwerk la produzione di “Thriller”, passato poi nelle mani di Quincy Jones).

Altri ancora provengono da esperienze altrettanto importanti e significative quali King Crimson, Tuxedomoon, Henry Cow, National Health, Area, Afterhours, Ulan Bator, Rheingold, passando per session men che hanno inciso al fianco di Brian Eno, Radiohead, Soft Machine, Bryan Ferry, Neu!, faUSt, Caravan, Hatfield and the North, fino a coinvolgere alcuni tra i principali protagonisti della scena elettronica più recente come Robin ‘Scanner’ Rimbaud, Valerio Cosi, Alek Hidell, Violres e Fauve! Gegen A Rhino.

Anche l’artwork vede coinvolte firme prestigiose a partire da Emil Schult, artista e musicista co-autore di brani come “Talk” dei Coldplay e designer di alcuni dei maggiori successi dei Kraftwerk (tra cui “Autobahn”, “Radio-Activity”, “Trans-Europe Express” e “Computer World”), Luca Domeneghetti e Roberto Rossini, fino a coinvolgere Ahmed Emad Eldin, autore della cover dell’album “The Endless River” dei Pink Floyd.