Cranìa nasce in Val Camonica, tra le montagne della provincia di Brescia, e si trasferisce nell’hinterland milanese, dopo la laurea in musicologia del 2017
Dopo la pubblicazione dei singoli Stomachion e A fondo, la cantautrice bresciana (ma trapiantata a Milano) si svela in una nuova e intima live session, più disturbante e sincera che mai, e ci regala anche l’inedito Cosa è cambiato?. Qui Cranìa (con lei sul palco Sidi e Vito Gatto), fragile come le lampadine che la sovrastano, ci porta direttamente nel più freddo degli inverni e si conferma essere una delle voci più interessanti della scena underground che seguono quest’estate atipica.
Cranìa ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“ASC live experience” è la tua live session, di che cosa si tratta?
ASC è uno sguardo alla mia concezione di live, uno sguardo sul vivo. È anche un tentativo di sopperire alla mancanza del periodo dei concerti. Insieme a Vito Gatto e Sidi, ho creato una nuova dimensione ai brani, non senza variazioni sonore.
Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?
Rispetto ai brani, voglio mostrarmi maggiormente senza filtri, in tutte le mie fragilità e forze.
Che tipo di accoglienza ti aspetti?
Ogni presa di posizione in merito è ben accetta.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Il mio progetto ha preso vita dopo una lunga gestazione di interrogativi sulle sonorità da adottare, sul mio modo di essere e comunicare attraverso le parole e le immagini. Solo nel momento in cui mi sono sentita a mio agio nel vestire i panni di me stessa, ho deciso di intraprendere questo percorso con il primo singolo “Stomachion”.