“Da un lato c’è il calo della produzione industriale che marcia senza interruzioni da oltre due anni, dall’altro l’innalzamento dei prezzi e in particolare del carrello della spesa che procede speditamente dall’estate scorsa. E, nel frattempo, la bolletta energetica schiaccia i bilanci familiari e toglie risorse alle imprese minandone la competitività, precarietà e lavoro povero non accennano a diminuire e i consumi e gli investimenti rallentano tant’è che la crescita del Pil rischia di smentire la stima del ministero dell’Economia già rivista al ribasso con un magro 0,6%. Il governo manca di visione e strategia, lo dimostra chiaramente anche il Documento di economia e finanza. Non indica un orizzonte e si limita, come nel drammatico tornante segnato dalla guerra dei dazi dichiarata da Trump, a stare fermo sulle gambe e ad attendere gli eventi. Aspettare, fuggire e poi scaricare le responsabilità appare la procedura standard dell’esecutivo. Ma non è così che si mettono argini alle conseguenze della crisi. Al contrario si scaricano i costi maggiori sui meno garantiti e le aree più deboli del Paese”, conclude.
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