Lavoro

Assidal: “Tre morti sul lavoro in un giorno, la sicurezza non può più attendere”

ROMA – “Basta con le dichiarazioni di circostanza. E’ arrivato il momento di azioni concrete. Ci auguriamo che la prossima Giornata mondiale della salute e sicurezza sul lavoro, il 28 aprile, non sia solo una semplice celebrazione, ma rappresenti un’occasione per pensare a soluzioni pratiche, perché è inammissibile che durante l’anno continuiamo quotidianamente a contare vittime. La prevenzione non può essere celebrata: deve essere praticata, soprattutto nei settori ad alto rischio, come ci dimostrano i recenti incidenti”. Lo afferma Assidal (Associazione Italiana Datoriale Attività Lavorative), a proposito dei tre infortuni in cui martedì sono morti tre lavoratori.

L’associazione, la cui sede nazionale è in Abruzzo, parla di una “giornata tragica”. A Maniago (Pordenone), Daniel – un giovane che aveva compiuto 22 anni il giorno prima – è morto trafitto da una scheggia incandescente mentre lavorava su un macchinario industriale ad altissima temperatura. In Campania, un altro lavoratore ha perso la vita in un impianto di trattamento rifiuti. In Umbria, un terzo lavoratore è morto in un cantiere autostradale. I dati Inail, ricorda Assidal, confermano una tendenza in crescita: nel 2024 si sono superati i mille decessi sul lavoro; solo nel gennaio 2025 si contano già 45 morti (+36,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e 14 decessi in itinere (+16,7%).

“Se guardiamo le dinamiche dei tre incidenti – osserva il segretario generale di Assidal, Eleonora Ballerini – si tratta di incidenti avvenuti in tre ambiti notoriamente ad alto rischio: gestione dei rifiuti, fasi di riavvio post manutenzione, cantieri stradali. Sono situazioni che richiedono un’attenzione tecnica specifica, procedure rigorose, formazione costante, addestramento e sistemi di prevenzione calibrati. Il punto, però, è che questi incidenti erano in qualche modo prevedibili e gestibili. E proprio per questo sono inaccettabili”.

“Per ridurre gli infortuni – afferma presidente di Assidal, Giuseppe Ciarcelluto – dobbiamo agire sul comportamento e sulla consapevolezza delle aziende e dei lavoratori. Questo richiede un lavoro profondo e continuo, che parte dalla scuola e si consolida nei luoghi di lavoro. Il cambiamento culturale è l’unico vero antidoto a questa strage silenziosa. La sicurezza deve essere una pratica quotidiana, non un’eccezione. Tra meno di un mese celebreremo la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il 28 aprile: l’ auspicio è che sia un punto di partenza per far sì che aziende e istituzioni diano segnali concreti di reale cambiamento. La sicurezza – conclude Ciarcelluto – deve essere ogni giorno, non una mera ricorrenza”.

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Redazione L'Opinionista

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