Dal 18 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “Give me up”, primo singolo di Aura Monè già presente su tutte le piattaforme di streaming. Quello di Aura Monè vuole essere un esordio solista all’insegna della pop-dance made in Italy: ecco, dunque, “Give me up”, prima release della giovane artista, una colonna sonora perfetta per l’imminente stagione estiva.
Aura Monè ciha gentilmente concesso un’intervista.
“Give me up” è il tuo singolo d’esordio, si che cosa si tratta?
“Give Me Up” è il mio primo singolo, un brano che celebra la musica dance rigorosamente Made In Italy contaminata da sonorità anni ’80, accompagnata da un testo di cui sono autrice, che mette in strofe una nuova consapevolezza frutto di esperienze personali.
Cosa vuoi trasmettere con questo brano?
Questo brano nasce in piena pandemia Covid-19, un momento estremamente difficile, ma altrettanto produttivo da un punto di vista artistico. Mi sono ritrovata in una condizione di assenza di vie di uscita, che mi ha portata inevitabilmente a guardarmi dentro e far luce su una serie di blocchi, paure e schemi che stavo recitando da tempo. Ho iniziato a vedere tutto questo come qualcosa da “togliere” per fare spazio, per visualizzare un’immagine di me più nitida. Da qui il titolo, che letteralmente in italiano si traduce con “Mollami!”. “Give Me Up” è, infatti, un invito a rompere le catene, a lasciarsi alle spalle etichette e convenzioni per trovare il coraggio di accettare finalmente sé stessi.
Come vivi questo tuo esordio discografico?
Per me è una novità ed ogni volta che entro in un mondo nuovo, pur vivendo il contrasto tra la grande curiosità e la tensione dell’incertezza, mi piace non perdermi i dettagli, vivere me stessa dentro la situazione e prendere spunti per poter creare di nuovo.
Come ti sei avvicinata al mondo della musica?
La musica è la mia compagna di sempre, vissuta per gran parte della mia vita attraverso altri artisti. Quando ho iniziato a cantare, però, conoscere la mia voce, quindi una nuova manifestazione di ciò che sono, mi ha dato il coraggio di iniziare ad interpretare quella musica sempre ascoltata. Successivamente iniziare a suonare il pianoforte e rendere canzoni le mie strofe è stata l’ulteriore spinta, che mi ha fatta arrivare a dove sono oggi.
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