Categorie: Economia

Autostrade per l’Italia, adeguamenti tariffari dal 1° gennaio 2016

ROMA – In una nota Autostrade per l’Italia comunica che dal 1° gennaio 2016, in base a quanto stabilito dal decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze, l’adeguamento tariffario di competenza di Autostrade per l’Italia è pari a 1,09%. Tale incremento, in conformità alla Convenzione Unica vigente ed alla richiesta formulata dalla Società, è il risultato della sommatoria delle seguenti componenti: 0,00% relativo all’inflazione, 0,97% relativo agli investimenti remunerati attraverso il fattore X; 0,12% relativo agli investimenti remunerati attraverso il fattore K.

Per le concessionarie Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, SAT e Tangenziale di Napoli i relativi decreti hanno disposto la sospensione, in via provvisoria, dell’adeguamento tariffario applicabile dal 1 gennaio 2016 che pertanto è pari allo 0,00%, in attesa dell’approvazione dell’aggiornamento dei piani economico finanziari. L’incremento tariffario per le suddette società sarà determinato in via definitiva con il Decreto interministeriale di approvazione dei relativi atti aggiuntivi di aggiornamento dei piani economico finanziari, con diritto al recupero dei mancati introiti derivanti dalla sospensione dell’adeguamento tariffario di cui sopra.

Alla Società Autostrade Meridionali non è stato riconosciuto alcun incremento tariffario, motivato dalla scadenza della concessione al 31 dicembre 2012. La Società ha presentato ricorsi per gli aumenti tariffari non concessi per gli anni 2014 e 2015. Relativamente al ricorso relativo al 2014 è intervenuta sentenza del TAR Campania favorevole per la Società. In ogni caso, le suddette concessionarie autostradali ritengono fondate le loro richieste e si riservano azioni a tutela.

La società Traforo del Monte Bianco, in base ad accordi bilaterali Italia-Francia, applica dal 1° gennaio 2016, in ottemperanza a quanto deliberato dalla Commissione Intergovernativa, un aumento pari allo 0,02%, relativo alla componente inflattiva (media fra Italia e Francia).

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