Si intitola Average il nuovo singolo targato Kreky & The Asteroids, disponibile dal 27 novembre per l’etichetta Romolo Dischi e distribuito da Pirames International. Il brano vanta la collaborazione con Carmelo Pipitone, chitarrista e co-fondatore del gruppo Marta sui Tubi e membro delle band O.R.K. e Dunk.
Average è fermarsi in mezzo a monti e pianure per guardare al passato e al presente, cercando di tirare le somme del proprio vissuto con molta onestà e semplicità. È una tregua, un respiro, una riflessione dalle sonorità semplici, che si avvicina alle melodie con accordatura aperta di John Fahey o a quelle di “Black Mountain Side” dei Led Zeppelin, su cui non poteva mancare la collaborazione con Carmelo Pipitone, Maestro di armonia e sperimentazione musicale.
La band ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Average” è il vostro nuovo singolo, come nasce?
Nasce da una sorta di autoisolamento in mezzo ai monti, lontano dal rumore della metropoli. Anche un viaggio di due giorni è sufficiente per distaccarsi dalla quotidianità, per respirare meglio e aver modo di riflettere su come si è arrivati al presente.
Con questo brano che tipo di riflessione vuole essere la vostra?
È un po’ come la parte musicale alla fine della canzone, dove diventa quasi punk. È stata scritta come un risveglio, come una presa di coscienza. L’ultima parte del bridge dice “Trying to cover my tracks I’ve found out everything ends and there’s no guarantees”. Ecco.
Il singolo ha un videoclip realizzato ai tempi della pandemia, come si caratterizza?
Abbiamo raccolto gran parte dei video girati negli ultimi 2/3 anni, tra serate live, studio e serate in cui invece beviamo. Questa è stata una parte importante degli ultimi anni, quindi ci sembrava giusto farla emergere. Poi, per giunta, la pandemia non dà modo di girare dei videoclip “normali”, quindi è stata anche l’unica via da poter percorrere.
Come nasce e come si sviluppa il vostro progetto musicale?
Nasce a Roma, dalle ceneri di un progetto precedente di cui facevo parte insieme al nostro primo bassista. Successivamente abbiamo chiesto ai migliori musicisti che conoscevamo di fare questo progetto un po’ folle, essendo in inglese e principalmente rock – tutto ciò che non è attualmente di tendenza in Italia. Ed ecco qua!