“Se le infrastrutture di telecomunicazioni italiane continueranno a scontrarsi con gli attuali limiti – fa notare il manager di WindTre – tutte le imprese che useranno il 5G come tecnologia abilitante per l’innovazione di prodotto e di processo si troveranno a competere con le concorrenti di altri Paesi con un handicap, perché questa tecnologia non potrà esprimere appieno le sue potenzialità. In questo particolare momento storico – conclude Roberto Basso – è quindi fondamentale affrontare la complessità e assumere l’onere della diffusione della cultura e dei principi scientifici”.
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