“Beautiful Woman”, l’album di Sarah Klang che celebra femminilità e infanzia

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‘Beautiful Woman’ è un’ampia esplorazione della femminilità, dall’infanzia alla maternità, passando per gli anni dell’adolescenza, le relazioni ed oltre, un lavoro in cui Sarah Klang, con due Grammy svedesi vinti fino ad ora, scava a fondo nella sua vita, per svelare cosa vuol dire essere una donna oggi. Un album che racconta delle pressioni che si affrontano per conformarsi a certe idealizzazioni della femminilità, lo stress di crescere in un mondo di vergogna del corpo sui social media e dello sguardo maschile. Ma anche un lavoro di sfida e solidarietà, in cui Klang immagina l’unità delle donne nel superare eoni di patriarcato e misoginia.

“Tutto il disco è una celebrazione della femminilità e dell’infanzia. Non ha molte canzoni d’amore, è un album sull’imbarazzo di essere bambina e poi adolescente e sulla comprensione del tuo rapporto con il tuo corpo e con te stessa in un mondo patriarcale” afferma Sarah Klang.

La straordinaria traccia d’apertura e title-track è un inno struggente sull’essere un’adolescente ed avere un risveglio sessuale e la giovane Klang inizia a lottare con la sua immagina corporea, in un mondo che spesso umilia le donne. “Facevo addominali di notte, 200 e poi un altro giro. Ho saltato il pranzo e poi correvo..quando sarò grande voglio essere una bella donna” canta Sarah nel ritornello emotivo della canzone.

“E’ stato un periodo estremamente imbarazzante per me mentre crescevo. Da un lato rincorrevo i ragazzi, trovavo la mia sessualità, ma dall’altro mi veniva detto che le donne dovevano mantenere la loro verginità, dovevano conformarsi, non dovevano essere curiose. Era un periodo molto confuso” spiega l’artista.

Musicalmente, ‘Beautiful Woman’ affonda le radici nelle ballate pop ispirate ad artisti del calibro di Elton John e Robbie Williams, con l’intenzione di voler realizzare “un album spudoratamente più grande e dal suono pop”. Durante la sua carriera, Sarah Klang è stata un’artista fai da te, registrando nella sua casa in Svezia ma il nuovo album segna un audace cambiamento di direzione per la musicista, che è andata a Los Angeles per la prima volta per registrare con Eric D. Johnson (Bonny Light Horseman, Fruit Bats, The Shins), polistrumentista e produttore nominato ai Grammy. Un incontro stimolante che ha permesso a Klang di realizzare un sogno: registrare dal vivo in uno studio con uno straordinario team di musicisti tra cui Josh Adams alla batteria (Cat Power, Beck, Wild Nothing), Josh Mease al basso (The Weeknd, Fruit Bats), Jarvis Taveniere al mixer dal vivo (Avalanches, Whitney, King Gizzard). Al master, Heba Kabry, la mente dietro le registrazioni seminali di artisti quali Big Thief, Bjork, Future Islands, Mdou Moctar, Cat Le Bon, Animal Collective e molti altri.

‘Last Forever’ è stata tra le canzoni più appaganti da scrivere insieme alla band, una delicata combinazione di fingerpicking bluegrass unita a inebrianti melodie pop dalle venature country, tra le poche love song dell’intero album. Tra i brani preferiti di Klang, ‘Other Girls’ è una canzone che esplora gli effetti del continuo confronto tra donne attraverso lo sguardo maschile. “Guardavo molto Crossroads di Britney Spears. Penso che quel film fosse pensato per spaventare le ragazze e spingerle a non fare le cose, ma in realtà ha avuto l’effetto opposto e tutte noi volevamo uscire e vivere avventure dopo averlo visto” ride Klang, prima di arrivare al lato più oscuro della canzone, ovvero l’ossessione di fine anni Novanta ed inizio Duemila per il corpo femminile nella cultura pop. “Niente ha un sapore più buono che sentirsi magre, mi è stato detto quando ero giovane” canta Klang, riferendosi alla controversa citazione di Kate Moss degli anni Novanta. “E niente ti rende più felice che essere carina su MTV e VH1” continua il brano.

Ci sono molti elementi autobiografici nel disco, alcuni dei quali possono essere dolorosi da ricordare, come l’estenuante competizione tra ragazze, indotta dal fatto che gli uomini le mettevano le une contro le altre, rincorrendo standard di bellezza impossibili.

“Ricordo di aver comprato un sacco di riviste femminili da adolescente” racconta Sarah, “e penso che la maggior parte delle ragazze che vedevo su quei magazine avesse dei disturbi alimentari. Quelle riviste hanno fatto danni incalcolabili alle giovani donne. In realtà sono cresciuta pensando che ci fosse qualcosa di sbagliato in me per non aver un disturbo alimentare. Ho passato anni cercando di svilupparne uno perché pensavo fosse la norma. Ero circondata da ragazze con questi problemi a scuola, è stato molto dannoso”.

Se ‘Childhood’ cerca di chiudere con il passato, con il dolore di rivisitare certi ricordi della sua infanzia, che compaiono anche nei precedenti quattro album, ‘Happier’ guarda avanti, a quanta strada è stata fatta e a quanto piaccia, a Klang, essere madre ora, mentre pensa a voler proteggere sua figlia dagli stessi problemi che ha dovuto affrontare lei.

Non mancano momenti edificanti e di consolazione con altre donne nell’album, “una solidarietà condivisa che molti uomini non hanno assolutamente. Ci confrontiamo quotidianamente con il patriarcato e per questo abbiamo un linguaggio che è nostro. Dobbiamo solo guardarci l’un l’altra per sapere”.

‘Go To The Sun’ ricorda la California baciata dal sole degli anni Settanta, con un’atmosfera alla Fleetwood Mac, mentre riflette uno stato mentale di Klang in cui è passata dall’essere in un posto buio a uno di speranza, grazie alla terapia per un trauma infantile.

Come per ‘Mercedes’, il disco pubblicato ad ottobre 2023, ‘Beautiful Woman’ è un lavoro catartico per Sarah Klang, mentre affronta la sua infanzia ed adolescenza per trovare un significato, cosa vuol dire essere donna, per arrivare alla conclusione che suona più o meno come appagamento, come forse evidenziato nella toccante ‘I Have Everything’: “se potessi svegliarmi domani e mettere un po’ di musica, sorriderei a mia figlia e direi al dolore che me ne sono andata perché ho tutto ciò che voglio”.

Sarah Klang ha sempre avuto talento per la scrittura di canzoni autobiografiche, come nel suo acclamato album di debutto, ‘Love In The Milky Way’ (2018), che ha vinto il premio come miglior album agli Swedish Grammis Awards. Il successivo ‘Creamy Blue’ (2019) ha ottenuto una nomination come ‘miglior album’ e ‘miglior pop alternativo’ ai Grammy Awards ed un’altra nomination come ‘album europeo dell’anno’ agli IMPALA Awards. Mentre il suo sound spaziava tra il pop anni ’60 e ’70 con un sottofondo di Americana, l’acclamato album ‘VIRGO’ del 2021 ha ampliato il suo raggio d’azione fino ad arrivare al synth-pop anni ’80 ed aggiudicandosi un altro Grammy per il miglior pop alternativo. Nel 2023 Sarah Klang firma con Nettwerk e pubblica ‘Mercedes’, un disco che riflette sulla sua esperienza di diventare madre e che ha ottenuto un’altra nomination ai Grammy svedesi come miglior album pop dell’anno, ricevendo elogi da Under The Radar, Wonderland, The Line Of Best Fit, The Sunday Times, Atwood ed altri ancora.