Berlusconi: “Stop burocrazia, una raccomandata per aprire un’impresa”

101

MILANO – “Ieri vi ho parlato della riforma della giustizia. Oggi vi parlo di un’altra riforma fondamentale: la riforma della burocrazia, una riforma indispensabile, affinché l’Italia possa tornare ad essere un Paese in cui si fa impresa, si investe, si fanno utili e si crea lavoro. Per arrivare a questo, dobbiamo assolutamente dire basta alle autorizzazioni preventive, che oggi sono necessarie per far partire qualsiasi attività imprenditoriale. Autorizzazioni, che i comuni e le altre autorità preposte ci rilasciano con molta difficoltà e con gravi ritardi”. Lo ha detto il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nella sua consueta “pillola” programmatica pubblicata sui suoi canali social.

“Chi vorrà aprire un’azienda o un negozio, chi vorrà costruire o anche solo ristrutturare un immobile, con la nostra riforma – è la promessa dell’ex presidente del Consiglio – potrà farlo senza attese e senza intoppi. Basterà mandare una lettera raccomandata al Comune, o alle altre Istituzioni interessate e si potrà partire subito con i lavori. Naturalmente rispettando le leggi in vigore. I controlli verranno solo effettuati a posteriori e qualora dovesse trovarsi qualcosa che non è conforme alla legge, l’interessato avrà a disposizione un tempo ragionevole per mettere tutto in regola. Se questo non dovesse avvenire, saranno comminate delle sanzioni, proporzionate alla gravità della violazione”.

Secondo il leader azzurro “l’Associazione italiana costruttori ha valutato che con questa riforma l’edilizia potrà ripartire e si creeranno addirittura 800.000 posti di lavoro in più. Domani, vi parlerò di un’altra grande riforma, quella del fisco e vi illustrerò la nostra flat tax. Ma, per riuscire a realizzare tutte queste innovazioni, dobbiamo avere il vostro supporto. Dobbiamo fare di Forza Italia il partito più importante della nostra coalizione. Quindi, il 25 settembre, dovete andare a votare e dovete votare per noi, per Forza Italia!”, ha concluso Berlusconi.