ROMA – Bernardo Bertolucci si racconta ne “Il mistero del cinema” (La Nave di Teseo), nelle librerie dal 15 marzo. In occasione dell’anniversario degli 80 anni dalla nascita, uno scritto autobiografico inedito di splendente ed essenziale bellezza, in cui il regista Premio Oscar, autore di capolavori acclamati nel mondo, fa luce su se stesso, la propria personalità, il proprio cinema.
“Dopo tanti anni, dopo tanti film, tutto mi sembra ancora molto misterioso. La nascita di un film, la prima idea, il linguaggio della tua macchina da presa, lo stile, l’alchimia tra i luoghi, gli attori, le luci. Eppure il film che ho davanti rimane ancora un mistero”. In questo testo inedito, pronunciato in occasione della laurea honoris causa ricevuta dall’Università di Parma nel 2014, Bernardo Bertolucci ricostruisce la sua autobiografia artistica, tra cinema e memorie private. Pagine di sfolgorante e semplice grazia, ritrovate dalla moglie Clare Peploe e da Michele Guerra, in cui il regista premio Oscar, autore di capolavori acclamati in tutto il mondo, fa luce su se stesso, sulla propria personalità, sulla propria arte.
A partire dall’infanzia in un’Emilia di provincia che non sarà mai dimenticata, educato alla bellezza e alla poesia dal padre poeta Attilio. Poi l’incontro da predestinato con la macchina da presa: i primi esperimenti da ragazzo, la vicinanza con Pasolini e Moravia, la scoperta di Godard e della Nouvelle Vague francese. E ancora i ricordi intimi di famiglia, nelle valli sperdute di Casarola, i luoghi vicini da cui partire per esplorazioni esotiche, la fatica di emergere convincendo i produttori, l’orgoglio di essere invitato e premiato dai festival più importanti: al centro, come uno specchio attraverso cui guardare il mondo, la seduzione e il mistero del suo cinema.