Musica

“Bloody Mary”, alla scoperta del nuovo brano di Nora

“Ritengo necessario parlare di questo tema affinché l’omofobia venga sconfitta e le persone possano amarsi e vivere senza condizionamenti e senza essere oggetto di critiche”

Dal 15 gennaio è disponibile in rotazione radiofonica “Bloody Mary” (UIEM), il nuovo singolo di Nora già disponibile su tutte le piattaforme di streaming. ll brano parla di una storia d’amore tra due ragazze. Fulcro della narrazione è l’impossibilità di una delle due di vivere e godere a pieno della bellezza del rapporto perché condizionata dalle persone che le sono vicine e che non approvano il suo modo di essere, considerandolo quasi un difetto, qualcosa da “aggiustare”.

Nora ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Bloody Mary” è il tuo nuovo singolo, come nasce?

Non volevo scrivere una canzone d’amore convenzionale né parlare di un’esperienza personale bensì cantare un brano che contenesse un messaggio forte e che non fosse troppo comune, così è nata Bloody Mary, pensando a quanto sono speciali e dirette le donne nel dire ciò che pensano, anche in situazioni “scomode”.

Cosa vuoi comunicare questo brano?

Vorrei che l’omofobia fosse sconfitta perché nel 2021 é impensabile che ci siano discriminazioni o peggio ancora che si accusino di malattia, persone con un diverso orientamento sessuale. Del resto è risaputo che nell’antica Roma, quindi perché non accettarlo nel 2021?

Cosa si può fare secondo te per sconfiggere l’omofobia?

Si può cercare di comprendere molto di più le esigenze di queste persone, le loro sofferenze, il loro sentire, essere più empatici e meno prevenuti, provare a mettersi nei loro panni e parlare tanto di questo tema, integrarli sempre di più, non fare muro ma gruppo e certamente confrontarsi con chi invece la pensa diversamente.

Come ti sei avvicinata al mondo della musica?

Mi è sempre piaciuto cantare ma ho iniziato a studiare quando ero già grande e andavo al liceo. Ho spesso preso parte a spettacoli teatrali e live. Ho frequentato la scuola di musical di Franco Miseria e Simona Marchini, prendendo un diploma biennale mentre studiavo all’Università di Firenze e poi mi sono trasferita a Milano dove ho preso un diploma in canto al cpm di Franco Mussida.

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Pubblicato da
Francesco Rapino
Argomenti: Intervistesingolo

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