Boldrini: “Welby 10 anni dopo, una lotta che porta nuove libertà”

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Laura BoldriniROMA – Qui di seguito il messaggio della Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini (foto), in occasione del convegno dell’Associazione Coscioni che ha voluto ricordare la morte di Piergiorgio Welby, avvenuta 10 anni fa:

“Mi spiace di non poter essere presente per contemporanei impegni istituzionali sopraggiunti, ma ci tengo a farvi arrivare il mio saluto e a ringraziarvi per aver scelto un’aula della Camera come sede della vostra iniziativa. Un ringraziamento speciale lo voglio inviare a Mina Welby che con tenacia da anni sollecita le istituzioni a uscire da un imbarazzato silenzio. Ricordiamo tutti i giorni della commozione e delle polemiche che accompagnarono dieci anni fa la morte di Piergiorgio Welby, così come le discussioni al momento della fine di Eluana Englaro e, in anni più recenti, l’addio a Max Fanelli. Ma nulla poi è seguìto, sul versante istituzionale.

Nessuno può farla troppo facile, e negare quanto sia delicato un tema come il fine vita, quanto profonde siano le sue implicazioni di ordine etico, religioso, sociale. Ma la risposta a questa complessità non può continuare ad essere la scelta di non scegliere, che lascia soli gli ammalati, le loro famiglie, gli operatori del settore sanitario. Vorrei potervi dire ancora, come speravo all’inizio della legislatura, che il nostro Parlamento saprà affrontare la questione con tutta l’attenzione e la responsabilità necessarie. Ma sono passati più di tre anni e mezzo dal nostro insediamento, e se anche arrivassimo a scadenza naturale di tempo non ne rimarrebbe più molto. Però l’esigenza resta lì, in tutta la sua rilevanza. E va in questa direzione la recentissima decisione della Commissione Affari Sociali di adottare un testo base delle proposte di legge sul consenso informato e le dichiarazioni anticipate di trattamento.

Resta intatta l’esigenza, e resta intatta la necessità che la politica sappia usare i toni giusti, sappia ‘maneggiare con cura’ una materia così complessa. In tanti si preoccupano di indossare la sciarpa della propria tifoseria anziché approfondire i termini del problema. Ed è proprio questa l’ultima cosa da fare. Auguro alla vostra iniziativa di oggi di aiutarci a fare un altro passo avanti in questo faticoso cammino”.