Bonus vacanze: “Bene il prolungamento al 2021, ma che possa fruirne anche l’Extralberghiero non imprenditoriale”

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b&bROMA – Il Ministro Franceschini ha dichiarato a ‘Porta a Porta’ che probabilmente il Bonus vacanze verrà esteso a tutto il 2021. “È la scelta giusta, ma chiediamo che possa essere esteso anche al settore extralberghiero non imprenditoriale, che è la maggioranza, inspiegabilmente escluso da questo che è l’unico intervento a favore del turismo in Italia”. Così Giambattista Scivoletto, Amministratore di Bed-and-Breakfast.it.

Bed and Breakfast, Affittacamere, Case Vacanza e Affitti Brevi coprono come numero di camere il 55% dell’ospitalità Italiana. Secondo i dati Istat, gli esercizi extralberghieri censiti arrivano a 183.000 unità mentre gli alberghi attivi sono solo un sesto: 33.000. Per la loro dimensione, localizzazione, stagionalità e soprattutto giro d’affari, che mediamente è sui 10.000 euro l’anno, se non meno, la maggior parte delle strutture extralberghiere opera in forma non imprenditoriale, perfettamente in linea con la legge dello Stato che disciplina le attività saltuarie.

Ma ciò non significa che queste famiglie non paghino le tasse sul reddito. Paradossalmente ne pagano – a volte – più di quelle che esercitano un’attività imprenditoriale. Prendiamo il caso banalissimo di un B&B senza partita Iva che dichiara la somma delle ricevute emesse come redditi diversi: come minimo pagherà il 23%, lo scaglione più basso dell’Irpef, più la tassa sui rifiuti maggiorata, un doppio canone Rai con il secondo maggiorato, che arriva fino a 400 euro l’anno, il canone SIAE, etc. Un B&B con partita iva in regime forfettario paga il 2% di tasse sul reddito nei primi 5 anni e il 6% dal quinto anno in poi, a parte l’INPS che comunque concorre a generare una pensione.

Stiamo inoltre parlando di strutture regolarmente censite, con una SCIA, che assolvono all’obbligo della segnalazione degli alloggiati alla Polizia, che segnalano i flussi turistici alle Regioni e all’ISTAT, e che ormai nella quasi totalità dei casi ricevono pagamenti tracciabili sulle OTA con una possibilità di evasione minima, inferiore sicuramente a quella fisiologica di tantissime altre attività produttive.

Il settore extralberghiero è quindi un pilastro dell’economia nazionale, che produce buona parte del PIL turistico attraendo milioni di nuovi viaggiatori, così come hanno fatto le compagnie aeree low cost, e generando di riflesso un’economia diffusa e capillare che arricchisce tutto il Paese. Sebbene il giro d’affari del settore extralberghiero non sia grandissimo, ad esempio quello dei 30.000 B&B Italiani è di soli 350 milioni di euro, l’effetto leva sul PIL turistico è enorme: aerei, treni, autobus, autonoleggi, musei, gallerie, ristoranti, negozi, taxi, guide turistiche, souvenir. L’extralberghiero per la sua capillarità porta ricchezza in abbondanza anche e soprattutto nell’Italia turistica “minore”, nei borghi, in località che altrimenti rimarrebbero sconosciute, ovunque non è conveniente aprire un’attività alberghiera.

Con tutto ciò l’intero settore extralberghiero non imprenditoriale, che è la maggioranza, “non è stato assolutamente considerato nelle azioni di ristoro messe in campo dal Governo per i settori dell’economia italiana nel 2020, come se fosse un settore marginale e trascurabile”, dice Scivoletto. “Da un nostro sondaggio è emerso anche che il 73,6% di queste attività non ha avuto accesso nemmeno a nessuna delle misure di sostegno per le famiglie. Si aggiunga poi anche l’esclusione dal Bonus Vacanze. Le strutture ricettive che non hanno partita Iva sono state escluse da quello che ci sembra l’unico intervento di sostegno al turismo Italiano. Questo secondo noi è un grave errore per l’economia turistica, e con la crisi inevitabilmente destinata a prolungarsi, ciò porterà alla chiusura definitiva di moltissime di queste attività”.

Il danno che si creerà per l’economia “non sarà limitato alla mera scomparsa di queste strutture familiari, come magari qualcuno si augura, bensì ridimensionerà tragicamente quell’incredibile indotto che queste strutture riescono a generare attorno a sé. Il Gestore di B&B non ti dà solo ospitalità e colazione, ma ti introduce e accompagna nel viaggio consigliandoti come un vecchio amico. È il primo ambasciatore nei confronti dei visitatori del nostro paese. A questo è dovuto il successo dell’ospitalità familiare nel mondo ma soprattutto in Italia, più che in tantissimi altri Paesi”.

Il B&B, e l’ospitalità familiare in genere, si è diffusa in Italia molto più che in altri Paesi, sottolinea Scivoletto, “proprio per le caratteristiche del gestore, dell’oste Italiano, che i viaggiatori di tutto il mondo apprezzano sopra ogni altra cosa. “Vivere” insieme agli italiani è uno dei “Plus” che il nostro Paese può offrire ai turisti di tutto il mondo. L’Italia ha questa fortuna, e la deve sfruttare! Prendiamo atto con estremo piacere della volontà del Governo di voler prorogare la misura del Bonus Vacanze, ma è anche giunto il momento di pensare di rivedere le modalità di fruizione del bonus per farlo diventare un vero motore di destagionalizzazione e rilancio, liberandolo dall’eccessiva burocrazia in cui è stato inspiegabilmente ingabbiato e concedendo più fiducia agli Italiani onesti, la stragrande maggioranza, che vogliono usufruirne”.

Inoltre bisogna “allargare la platea di chi può accettarlo a tutte le attività ricettive, incluse le piccole attività familiari non imprenditoriali, ingiustamente tenute fuori in questa che speriamo sia solo la prima fase di rodaggio di un intervento che, rivisto, ha tutte le possibilità di funzionare al meglio. Le modalità di fruizione dovranno essere semplici ed immediate: il viaggiatore dovrà poter scegliere di soggiornare in qualsiasi tipologia di struttura, senza essere costretto a ricerche frustranti e infruttuose, dato che non è stata prevista nemmeno una lista ufficiale delle strutture aderenti all’iniziativa, e poi detrarre il bonus dalle imposte, allegando la ricevuta/fattura della struttura ricettiva insieme ad un documento che ne comprovi il pagamento (bonifico, estratto conto carta di credito)”.

Questa, secondo Bed-and-Breakfast.it, è “la modalità che si sarebbe dovuta adottare fin dal primo momento, ed è ancora l’unica che possa garantire che i due miliardi ancora da spendere finiscano nelle casse del comparto turistico, offrendogli così la possibilità di superare la crisi e prepararsi alla ripresa che, speriamo, possa arrivare al più presto”.