ROMA – “Il 22 gennaio di quarant’anni fa usciva il film che avrebbe dato una svolta sicura alla mia carriera: “Borotalco”. Non potevo permettermi il minimo passo falso, non potevo rischiare di essere ricordato solo per i personaggi. E così insieme ad Enrico Oldoini impiegammo tanti mesi per arrivare ad identificare l’idea di questo film. Ogni settimana buttavamo un soggetto che per tre giorni ci sembrava perfetto, per poi definirlo una banalità subito dopo. Un giorno ci dicemmo: “Basta, cerchiamo di raccontare gli anni ’80 con i loro colori, le precarietà dei ragazzi e i loro sogni un po’ da mitomani. Ma anche l’entusiasmo un po’ infantile di un periodo in cui c’era una nuova musica che mandava segnali di grande creatività attraverso tanti cantautori intelligenti ed ispirati”. Borotalco fu una nitida fotografia di quel periodo. Una miniera di battute ed intuizioni frutto di un’epoca un po’ ingenua ma piena di poesia e fermento giovanile. Qui alla mia destra la locandina ufficiale e alla mia sinistra il primo bozzetto di prova. Grazie a voi per la fiducia di ben 40 anni fa! Io diedi tutto me stesso”.
Così Carlo Verdone ricorda oggi sui social i quarant’anni di “Borotalco”, il suo terzo film da regista uscito nel 1982.