Artista emergente britannica, Paris Paloma, nota per il suo suono etero e per i suoi testi infuocati che evocano potenti emozioni, conquista costantemente sempre più fan. I suoi precedenti singoli – ‘labour’, ‘my mind (now)’, ‘drywall’, ‘as goos a reason’, ‘yeti’ – pubblicati nel 2023, sono diventati virali, entrando nelle classifiche ufficiali dei singoli in UK e nelle classifiche di Billboard, oltre a superare oltre 100 milioni di streaming solo su Spotify.
Mentre si trovava con gli amici sulla spiaggia di Brighton, Paris Paloma sentì un cambiamento di energia, come se la vita stesse riprendendo forma dopo un lungo periodo di trauma personale. Con una diafana guaina di testi in mente andò a Bergen, in Norvegia, per lavorare su nuova musica e, nei tre giorni dell’anno in cui non pioveva nella cittù più piovosa d’Europa, tra laghi argentati e pittografiche cime, la vita di Paris diventava sempre più luminosa. Ed è così che nacque ‘The Warmth’, il brano che rappresenta il fulcro di ‘Cacophony’, il debutto sulla lunga distanza in arrivo il 30 agosto.
Originaria del Derbyshire, Paris Paloma ha pubblicato ‘Labour’ a marzo 2023, il primo brano registrato in un vero studio (i precedenti ep, pubblicati a partire dal 2020, sono stati registrati e prodotti in totale autonomia e con spirito DIY). Con un folk-pop oscuro ed un testo incalzante, ‘Labour’ è diventato in poco tempo un grido di battaglia in tutto il mondo. Il successo virale del brano, che ha scalato le classifiche dei singoli sopratutto in UK e a Parigi, ed il suo fedele e continuo rapporto con I fan, hanno permesso all’artista di ottenere un riconoscimento anche da parte di importanti media musicali, diventando tra le artiste di tendenza per YouTube ed artista rivoluzionaria da tenere d’occhio nel 2024 per Amazon.
Laureata in Belle Arti alla Goldsmiths University, Paris Paloma ha iniziato a scrivere canzoni a 14 anni, accompagnando le sue pubblicazioni con grafiche create ad hoc da lei stessa. ‘Cacophony’ si ispira alla creazione che esce dal caos: in 15 tracce ci viene mostrata un’artista nei panni di un paroliere evocativo che costella esperienze umane di dolore, amore, patriarcato e trauma con la mitologia greca, la fantasia, il gotico letterario.
Il titolo del disco si rifà al Mythos di Stephen Fry: “Da questo caotico sbadiglio cosmico, la creazione è scaturita” spiega Paris, “quindi questa è una collezione che dà un senso allo spazio travolgente della mia mente in cui vivono la mia ansia, il mio disturbo ossessivo compulsivo e l’elaborazione del trauma”. La tentacolare metafora del caos verso la creazione unisce l’universo dell’album.
“Quando ho iniziato a scrivere le canzoni, ho notato come si formavano a vicenda, seguendo un ritmo naturale simile alla messa in scena del teatro greco. Adoro la narrazione lineare. Guardando indietro, posso controllare il mio benessere, la mia crescita. La traccia di apertura dell’album, ‘My Mind (Now)’, e quella di chiusura, ‘Yeti’, sono opposte. Iniziamo con il tumulto, con il caos, per finire con la redenzione e la guarigione”.
“La mia mente non è rimasta sileziosa dopo di te”, canta vaporosamente in ‘My Mind (Now)’, mentre ‘What Did I Do Wrong’ scorre tra percussioni veloci, trombe, chitarre ed un grido penetrante e selvaggio. ‘Boys, Bugs and Men’ si ispira ai comportamenti sadici degli uomini, utilizzando immagini del mondo naturale per svelare le banalità di un patriarcato che ferisce entrambi i sessi.
“Adoro gli aspetti selvaggi e femminili della mia musica” prosegue Paris. “Essere vulnerabile in modo impenitente sembra selvaggio, significa abbattere i confini, un ritorno a qualcosa di primordiale”.
‘Bones on the Beach’ rappresenta un punto di svolta ed è stata scritta in momento in cui l’artista stava uscendo dalla modalità ‘sopravvivenza’: “inizia dal desiderio che il mondo smetta di chiederti cose e, mentre progredisce, c’è una realizzazione: troverai la pace nella vita quando inizierai a vivere e a prenderti cura di te stesso”.
Tre brani dell’album – ‘Escape Pod’, ‘Last Woman On Earth’ e ‘Bones on the Beach’ – costituiscono il ‘trio apocalittico’. “Last Woman On Earth è un contorno emotivo, ascendente, sull’affrontare la vita, si appoggia su metafore oscure per trovare la luce.
“I desideri delle donne su ciò che accade dopo la morte sono stati costantemente disonorati, da Anna Bolena a Marilyn Monroe. E’ la massima dimostrazione di mancanza di rispetto” afferma Paris.
‘Triassic Love Song’ è un doloroso inno all’amore, ispirato da una scoperta archeologica di due fossili di diverse specie animali intrecciati. ‘His Land’ è un’offerta malinconica sull’isolamento, ispirata alla riduzione delle terre pubbliche britanniche.
Tra produzioni espansive, una strumentazione drammatica, una sensibilità folk-pop, Paris Paloma dipinge storie che racconta con le sue canzoni, tracciando parallelismi tra passato e presente per portare la propria prospettiva sui temi dell’amore, del dolore, della morte e del potere. Dotata di una notevole estetica visiva, Paris gravita attorno all’inquietante moda femminile di Bora Aksu e Simone Rocha, mentre lo styling da palco è a cura di Leith Clark. Le sue esibizioni dal vivo sono vitali per la sua abilità artistica e Paris Paloma è in grado di mantenere la sua musica intima man mano che i palchi diventano più grandi. Con concerti che hanno registrato il tutto esaurito a Parigi e Londra, Paris è pronta ad imbarcarsi nella stagione dei festival, oltre ad un tour in Gran Bretagna ed Europa.
my mind (now) – pleaser – his land – drywall – labour – boys, bugs and men
knitting song – as good a reason – triassic love song – escape pod
last woman on earth – bones on the beach – hunter – the warmth – yeti
L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube