Le fiamme gialle hanno inoltre eseguito perquisizioni locali ed ispezioni informatiche nei confronti del presunto amministratore dei principali siti oggetto di investigazione, G.M., 65 anni, residente in provincia di Varese, indagato per violazione dell’art. 171-ter della legge 633/41 (c.d. Legge sulla protezione del diritto d’autore).
Nel corso dell’operazione, denominata “pirate on demand”, é stata individuata e bloccata una vasta rete di diffusione e messa in condivisione on line di interi palinsesti televisivi attraverso la iptv, consistente nella trasmissione via web di eventi sportivi, film, serie televisive e concerti, in assenza della necessaria titolaritá dei relativi diritti.
Le fiamme gialle hanno accertato che venivano offerti contenuti pirata sia in modalità “streaming live”, cioè in diretta, che in modalità “streaming on demand”, fruibili, quindi, a richiesta degli internauti.
Le investigazioni, iniziate nel mese di settembre 2016 e coordinate dal sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Cagliari, dott. Giangiacomo Pilia, hanno interessato note piattaforme, ai primi posti nel panorama nazionale, per la fruizione abusiva dei canali di Mediaset Premium e Sky, che, oscurate e poste off line dai finanzieri, sono state ora rese tecnicamente irraggiungibili per gli utenti italiani, anche alla luce delle inbizioni degli internet service provider.
Le indagini si sono sviluppate partendo da un’accurata attivitá investigativa – condotta con la collaborazione delle unitá anti piracy di Sky e Mediaset – mirata a monitorare, selezionare e vagliare molteplici quantita’ di dati interconnessi tra di loro.
L’esito di tale attivitá ha consentito di circoscrivere il raggio di azione su alcuni cluster di informazioni (nickname ed indirizzi ip maggiormente ricorrenti), il cui successivo, ulteriore, approfondimento ha condotto all’individuazione del responsabile della gestione dei siti pirata. I militari del corpo provvederanno ora a quantificare i guadagni illegalmente conseguiti, ricostruendo il giro d’affari attraverso il numero degli abbonamenti sottoscritti.
É altresì al vaglio degli inquirenti la posizione di coloro che hanno acceduto alle piattaforme per l’acquisto degli abbonamenti, beneficiando cosi’ dell’illecito vantaggio.
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