ROMA – “Serve un Governo sostenuto da una maggioranza più ampia che si riconosca nei valori europei, composto da persone con esperienza amministrativa e guidato da una personalità autorevole anche a livello internazionale. Non possiamo permetterci la confusione gestionale, condita di retorica stucchevole, che questo Governo ci ha propinato in questi mesi. Una cattiva gestione dei miliardi in arrivo dall’Europa determinerebbe una definitiva perdita di credibilità del paese, con rischi incalcolabili. Serve qualcuno che sappia gestire, non pontificare”. Lo ha affermato l’eurodeputato e leader di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano online “La Voce Repubblicana”.
L’intervista, realizzata dal direttore Bepi Pezzulli, arriva nel giorno in cui il premier Giuseppe Conte è atteso in Senato. Secondo Calenda, Conte “in questi mesi ha galleggiato più che governato e, una volta aperta la crisi, prima ha sbracato su tutto quello che chiedeva Renzi, poi ha avviato un’indecorosa pesca di “responsabili”, ha minacciato le elezioni e oggi in extremis ha chiesto perfino l’aiuto degli europeisti e liberaldemocratici come Azione, dopo aver sistematicamente ignorato ogni nostra proposta… Tutto per tenersi la poltrona. Renzi ha avuto un atteggiamento totalmente incoerente: ha favorito la nascita di questo Governo, avallandone le cose peggiori, ha aperto la crisi nel mezzo di una pandemia senza aver costruito un’alternativa, attaccando Conte in modo durissimo, salvo dire subito dopo che non ha pregiudiziali su di lui e astenersi sulla fiducia. Il Pd si è totalmente appiattito sui grillini, non esprime alcuna linea ed è finito ad avallare persino il mercato dei responsabili, tradendo completamente la “vocazione maggioritaria” sbandierata per anni”.
Secondo il leader di Azione, alcune obiezioni avanzate da Italia Viva “sono sicuramente fondate. Considero Conte un pessimo Presidente del Consiglio, totalmente inadeguato al momento che stiamo vivendo. Detto questo, i DPCM e la “non delega” ai servizi non sono fatti nuovi. E quanto al PNRR, è vero che quello inizialmente pubblicato dal governo era pessimo, ma non si risolve il problema spostando i soldi da una voce all’altra come ha chiesto e in parte ottenuto IV. Serve un lavoro fatto seriamente, approfondito in ogni aspetto, e questo governo si sta dimostrando totalmente inadeguato a farlo. Va cambiato in toto. Pensare di risolvere i problemi cambiando solo Conte, o con un rimpastino, è semplicemente ridicolo”.
Quanto al futuro politico Calenda sostiene che l’Italia “è l’unico paese in cui i partiti socialdemocratici e popolari si sono arresi all’idea che per vincere occorra allearsi con i populisti o con sovranisti. Serve una forza che, riunisca tutti coloro che, anche provenendo da famiglie politiche diverse, vogliano rimettere al centro i valori fondanti della Repubblica: libertà personale ed economica, stato di diritto, solidarietà. Azione vuole dare vita a questa aggregazione e l’accordo con il Partito Repubblicano, al quale spero ne seguano altri con le forze che si riconoscono negli stessi valori, è importante perché segna un primo passo. Serve una nuova proposta politica forte e unitaria, che scardini il sistema attuale, costringendo socialisti e popolari ad abbandonare le attuali estreme”.