ROMA – “Il film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi è un capolavoro. Duro, tenero e divertente. Anche solo per il finale andrebbe proiettato in ogni scuola italiana. Complimenti davvero”. E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook il leader di Azione, Carlo Calenda (foto).
Ma il giornalista e scrittore Fulvio Abbate non è d’accordo e, in uno dei commenti al post, gli risponde con queste parole: “No, Carlo, parlare di “capolavoro” significa offendere il grande cinema “civile” che abbiamo conosciuto. Un po’ di misura, ti prego”.