Lo afferma in una nota Maurizio Acerbo, membro della segreteria nazionale del partito di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.
“Farei inoltre presente alla ministra – aggiunge Acerbo – le decine di migliaia di persone che nel corso degli anni sono state sottoposte a persecuzioni giudiziarie che non giovano certo alla salute: inviterei a ricordare i casi di quelli come Aldo Bianzino che sono morti in carcere per due piante di Marijuana o dei tanti altri suicidatisi per la vergogna o lo shock dopo l’arresto”.
Quanto alla cannabis terapeutica, il ministro “ha fatto male e in ritardo solo il proprio dovere. Considerato che da anni è stato riconosciuto dal Ministero il valore terapeutico della cannabis è vergognoso che oggi alla stragrande maggioranza dei pazienti in Italia venga negato ancora l’accesso ai farmaci e ai preparati galenici a base di cannabinoidi. Lo dico essendo stato io l’autore della prima legge regionale – quella abruzzese, ancora peraltro inattuata – che prevedeva la coltivazione, la produzione e l’erogazione da parte del servizio sanitario della cannabis che meritoriamente la ministra Lorenzin e il governo non impugnarono. Proprio la tutela dei malati e in generale dei consumatori imporrebbe a una ministra della salute l’abbandono di atteggiamenti oscurantisti e false prudenze che seminano soltanto danni”.
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