MILANO – A cinque anni di distanza dall’ultimo disco, torna Vinicio Capossela. Il 6 maggio esce il doppio album “Canzoni della Cupa” (prodotto da La Cùpa/distribuito da Warner Music), un’opera originale in cui l’artista esplora quel territorio giacimento di culture, racconti e canti che hanno ispirato il suo ultimo romanzo, “Il Paese dei Coppoloni”.
Un mondo che la Storia ha seminterrato, ma che fa sentire l’eco e il suono se gli si presta orecchio e ci si dispone al sogno, come lo ha definito proprio Capossela. “Canzoni della Cupa” è composto da due lati, ‘Polvere’ e ‘Ombra’. Il lato della Polvere è fatto di canzoni esposte al secco, al lavorio della polvere, dalla terra in cui affondano le radici questi canti. Il lato in Ombra è quello dei presagi e dell’inconscio, degli uccelli che volano la notte, del racconto che desta meraviglia e inquietudine.
Da questo lato d’Ombra appare il primo brano estratto dal doppio album, “Il pumminale”, dal nome che la cultura popolare dava all’antico Licantropo, il cane mannaro, che misura guardando alla luna l’ampiezza della sua solitudine. “Il Pumminale” è ispirato a una delle doppie anime dell’uomo che la cultura popolare – dove più labile era il confine tra Realtà e mondo della Verità – ci ha abituato a conoscere. Un mondo in cui non c’è distinzione netta tra umano e animale, in cui tutta la natura è espressione della divinità e per questo inconoscibile, se non con l’esperienza diretta.
Dal 29 gennaio è online sul canale YouTube ufficiale di Vinicio Capossela il video del brano, un vero e proprio corto girato in Irpinia dal regista americano Lech Kowalski, figura di culto nella scena cinematografica underground. Alla pubblicazione del disco seguirà un lungo tour in tutta Italia, le cui date saranno annunciate la prossima settimana.