Intervista ai due artisti insieme in tour per ripercorrere più di 40 anni di vita dei Matia Bazar
Magia … questa è la parola giusta per descrivere il sodalizio artistico nato fra Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte. Insieme i due hanno sono stati in tour per l’Italia in estate con “La nostra storia” ripercorrendo la lunga vita artistica dei Matia Bazar dei quali Marrale è stato il fondatore e autore dei loro più grandi successi e la Mezzanotte la voce in due diverse fasi (con lei la band vinse il Festival di Sanremo con “Messaggio d’amore” nel 2002).
“La nostra storia” è un concerto meraviglioso nel quale Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte mettono in mostra un feeling unico sul palco: la chitarra e la voce del primo si incontrano alla grande con la meravigliosa vocalità di Silvia e regalano agli spettatori un lungo viaggio in uno dei capitoli più affascinanti della nostra musica, quello dei Matia Bazar, ben coadiuvati sul palco da Riccardo Cherubini (chitarra e tromba), Claudio Del Signore (batteria), Michele Scarabattoli (piano, tastiere e fisarmonica) e Lino De Rosa (basso).
Il concerto è una carrellata di successi e canzoni indimenticabili: si va da “Vacanze romane” a “Stasera che sera”, “Per un’ora d’amore”, “Solo tu”, “Mister Mandarino”, “C’è tutto un mondo intorno”, “Piccoli giganti”, “Dedicato a te”, “Cavallo bianco”, “Ti sento”, “Souvenir”, “Brivido caldo” e “Messaggio d’amore” … tutte quelle che un fan dei Matia Bazar vorrebbe sentire, ma non mancano anche vere e proprie chicche come “Che male fa”.
Il live che è andato in scena nelle piazze italiane durante l’estate è l’anteprima di un tour che nei prossimi mesi girerà i migliori teatri d’Italia. Ci piace definire “La nostra storia” il tour italiano dell’anno perché mette insieme due anime artistiche mosse dalla passione per la musica e dalla voglia di divertirsi. Ora Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte sono pronti a scrivere nuovi capitoli artistici di una carriera già unica come poche. Li aspettano un disco, un’altra serie di concerti e tanto altro.
Abbiamo intervistato i due prima della serata che si è svolta a Balsorano lo scorso 21 agosto.
Come nasce questo grande feeling fra voi?
(S) “Ci ha messi assieme una scintilla divina: non c’è un’altra spiegazione. Ci ha fatto pensare che valesse la pena raccontare la nostra storia in maniera molto gioiosa e serena. È una caratteristica che ci scambiamo in continuazione: noi ci divertiamo tantissimo sia sul palco che dovunque ci troviamo in qualsiasi momento della giornata. Riusciamo a conservare lo spirito di bellezza delle canzoni che Carlo ha scritto. La tranquillità regna nel nostro gruppo: anche coi musicisti e i tecnici è sovrana la gioia. Siamo arrivati ad un punto della vita e ad un’età in cui fai delle scelte su come distribuire le tue energie: quando ti rendi conto che le cose vengono facili e c’è grande gioia nel farle allora ti impegni a dare il meglio”.
(C) “C’è fra noi un’armonia rara a trovarsi in un ensemble di lavoro”.
Il tour si chiama “La nostra Storia”: come avete scelto le canzoni da inserire nel concerto?
(C) “Abbiamo concentrato la scelta su un periodo storico particolare, ma questo non esclude che magari nel prossimo tour amplieremo il live ad altri periodi, ad esempio a quello elettronico che qui è solo sfiorato. Alle volte facciamo anche concerti in due, voce e chitarre, per cui gli arrangiamenti virano più verso come le canzoni sono nate ed anche in quella situazione ci divertiamo tantissimo ed il pubblico gradisce perché sente l’anima delle canzoni stesse”.
(S) “Per questo tour ci sono varie soluzioni come ha detto Carlo. Ci piaceva in questo momento storico portare la nostra musica in giro anche in situazioni che non prevedono l’aiuto completo della band quindi abbiamo realizzato il nostro concerto anche semplicemente in acustico o qualche volta con due dei musicisti, sempre modificando gli arrangiamenti a seconda dell’ambiente nel quale ci troviamo”.
(C) “Ciò che conta è raccontare la nostra storia”.
Il tour estivo in realtà è quasi un’anteprima di quello che vedremo nei teatri l’inverno prossimo. Qual è a vostro giudizio la differenza nel suonare in una piazza o in teatro?
(C) “A livello espressivo può cambiare poco: magari in un teatro si può creare un’acustica più intima”.
(S) “In linea di massima il teatro ti permette di lavorare su aspetti più fini e sulle sfumature, mentre la piazza prevede che tu faccia movimenti più ampi. Quest’anno in realtà, visto che le persone devono stare sedute anche sulle piazza per via delle norme anti Covid, non c’è una grande differenza perché c’è grande attenzione anche sulle piazze”.
Silvia … com’è avere accanto Carlo Marrale e invece Carlo … com’è avere vicino a te una voce bellissima come quella di Silvia?
(S) “Significa sentire lo spessore di chi tutta questa storia dei Matia Bazar l’ha vista e vissuta sin dalle origini e quindi anche io mi sento molto più gratificata dal punto di vista umano e artistico. L’amicizia che è nata fra noi ci sorprende ogni giorno di più nel senso che succedono cose molto spontanee e in pochi secondi troviamo le soluzioni a ciò che ci si pone davanti: questo è un regalo del destino”.
(C) “Il termine giusto è magia: stupisce anche noi questo, ma ci fa felice. Non c’è rivalità, viviamo in funzione della musica. Lei è straordinaria, la scopro sera dopo sera: è bravissima, ma sono sicuro che è ancora più brava e mi piacerebbe estrapolare da lei ancora di più, da dieci a dieci e lode”.
(S) “Stiamo lavorando anche su nuove canzoni. La mia personale idea è quella di uscire con un cd che racconti la storia che stiamo portando in giro, poi vedremo se metterci dentro anche degli inediti. Carlo ha del bellissimo materiale nel cassetto ed ogni tanto tira fuori la chitarra, me lo fa ascoltare e tutto viene fuori sempre spontaneamente”.
(C) “Il nostro è un mondo musicale in perenne evoluzione. Io ho sempre continuato a scrivere anche quando ufficialmente sono sparito dalle scene dunque di materiale ce n’è tanto. Man mano che ci conosceremo meglio io e Silvia troveremo canzoni adatte alle nostre voci, ma soprattutto alla sua perché sto cercando la lode al dieci che già lei merita”.
Foto realizzate da Morena Valente