Per Tajani “bisogna lavorare anche a livello europeo. Abbiamo fatto – precisa – una serie di proposte a cominciare dal rinvio del ritorno del patto di stabilità, previsto per l’1 gennaio del 2023. Seconda cosa, bisogna continuare ad emettete bond per raccogliere fondi al fine di istituzionalizzare il recovery che sta dando buoni risultati anche nel settore. Ma – osserva – dovremo intervenire anche per quanto riguarda la politica energetica , i rifugiati, la ricostruzione dell’Ucraina e una politica di difesa europea”. Secondo Tajani è opportuno che “la Bce non interrompa il quantitative easing: serve ancor denaro sul mercato. Non è questo il momento del rigore”.
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