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Caserta, scoperta maxi frode fiscale eseguita con la compensazione di crediti inesistenti

CASERTA – In data odierna, la Compagnia della Guardia di Finanza di Mondragone ha dato esecuzione a una misura cautelare personale, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di S. N. (nato a Gasai di Principe il 18.11.1967) e di R. M. (nato a Ivrea il 09.7.1974), consulenti fiscali\previdenziali della Provincia di Caserta, con base operativa in Castelvolturno (CE).

L’adozione della misura coercitiva personale è intervenuta all’esito di una complessa indagine di polizia giudiziaria e tributaria, che senz’altro può definirsi “pilota”, volta a disarticolare un innovativo sistema di frode finalizzato ad aggirare i pagamenti delle imposte e dei contributi previdenziali attraverso la compensazione di crediti inesistenti, apparendo formalmente in regola con il fisco e con INPS.

Il meccanismo ideato dai consulenti era quello di permettere a decine di società con sede legale a Caserta di eludere i pagamenti di imposte e previdenziali, attraverso l’impiego distorto dell’istituto della compensazione, mediante la formazione di F24 presentati da “società fantasma” (o società ed. cartiere), in cui sono stati indicati crediti d’imposta inesistenti.

Quindi, il sistema fraudolento ha consentito l’uso della compensazione alla stregua di una “carta di credito”, per non pagare le imposte ed i contributi dovuti e documentare falsamente il loro asserito pagamento e si è rivelato particolarmente insidioso, perché non accettabile attraverso la consultazione delle banche dati o nel corso degli ordinari controlli presso il contribuente.

I settori economici, risultati prevalentemente interessati, sono stati quelli connotati da un consistente impiego di manodopera (ad es.: edilizia, pulizie, logistica, facchinaggio, ecc.), da cui scaturiscono ingenti debiti di natura previdenziale ed assistenziale.

In particolare, il quadro indiziario, definito “granitico” dal competente G.I.P., emerso dalla ricostruzione dei fatti, ha permesso una significativa rielaborazione dei flussi dei pagamenti effettuati mediante F24 per svariati di milioni di euro, interessanti società gestite nella provincia di Caserta, ma aventi sede in tutto il territorio nazionale.

Tale espediente, che di fatto permette di abbattere gli oneri sociali e tributali gravanti sull’impresa, compromette le regole della concorrenza e può distorcere il regolare funzionamento del mercato economico privato e degli appalti pubblici, attraverso l’ottenimento di DURC regolari e la possibilità di formulare offerte cori notevoli ribassi, non sopportabili da un’impresa che opera nella legalità.

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