“Bisogna riconoscere la dignità del lavoro e questo lo si fa approvando il salario minimo”, aggiunge. “A questo va accompagnato un piano straordinario nazionale per il rafforzamento delle competenze e la riforma delle politiche attive del lavoro che avevo inserito già nel Recovery Plan. Non bisogna dimenticare la riforma degli ammortizzatori sociali. La pandemia ha dimostrato che tanti lavoratori erano privi di qualsiasi forma di tutela. Siamo intervenuti con misure straordinarie per garantire una solida rete di protezione per tutti. Nessuno deve rimanere indietro”.
Per Catalfo “va portata avanti nel più breve tempo possibile una riforma che dia uno strumento universale in grado di coprire tutti i lavoratori, anche quelli delle microimprese; uno strumento che punti sulle politiche attive e sulla formazione e riqualificazione del lavoratore. Serve investire nel capitale umano, la più grande risorsa che abbiamo, dando continuità al percorso che ho tracciato con il Fondo nuove competenze. È necessario, inoltre, assicurare piena continuità e realizzazione al Reddito di cittadinanza. Se l’Italia è riuscita a contenere l’impatto sociale ed economico della pandemia è anche grazie a questa riforma il cui ruolo è e sarà determinante per garantire la ripresa del nostro Paese. Tutto questo è stato al centro del mio impegno come Ministro del Lavoro”.
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