I migranti, che avevano pagato per la traversata somme variabili tra 500/1000 euro, venivano condotti in spiagge e fatti salire a bordo di natanti
CATANIA – La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, hanno posto in stato di fermo sedici cittadini extracomunitari, tutti sedicenti, gravemente indiziati, in concorso tra loro, del reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina in relazione allo sbarco di 884 migranti giunti presso il Porto di Catania lo scorso 28 maggio, a bordo del rimorchiatore battente bandiera italiana “VOS THALASSA”, soccorsi in acque internazionali il precedente 26 maggio e provenienti dalle coste libiche.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle, hanno acquisito gli elementi probatori necessari all’adozione dei provvedimenti di fermo nei confronti dei cittadini stranieri.
Seguendo un consolidato protocollo investigativo realizzato d’intesa con la Procura Distrettuale, investigatori della Squadra Mobile, del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle raggiungevano al largo delle coste siciliane il rimorchiatore “VOS THALASSA” ove hanno avviato le indagini che sono proseguite incessantemente per l’intera giornata di sabato fino a tarda notte.
Dalle dichiarazioni dei migranti è emerso che costoro, giunti in Libia dai paesi d’origine, erano stati condotti in connection house site nelle località di Zuara e Sabratah, laddove erano rimasti 30/45 giorni, sorvegliati da trafficanti che davano loro da mangiare una volta al giorno. I migranti, che avevano pagato per la traversata somme variabili tra 800/1500 dinari libici (500/1000 euro), venivano condotti in spiagge e fatti salire a bordo di natanti (gommoni o piccoli pescherecci).
Le investigazioni hanno consentito di acquisire univoci e concordanti elementi di responsabilità a carico dei sedici indagati, permettendo di individuare in D. M., cittadino gambiano, il driver del natante, mentre nei restanti 15 stranieri coloro che si erano occupati di predisporre l’occorrente per affrontare la navigazione (portando taniche di benzina, il motore ed altro), nonché di mantenere, una volta a bordo, il governo del predetto natante.
A conclusione delle attività, i fermati sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. I provvedimenti di fermo scaturiscono dall’incessante attività di contrasto e repressione del traffico di migranti via mare, coordinata dalla Procura Distrettuale e condotta dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Catania che, dall’inizio dell’anno 2016, ha consentito di sottoporre a fermo di p.g., sotto il coordinamento della locale Procura Distrettuale, n. 33 scafisti a fronte di n. 9 sbarchi avvenuti presso il Porto di Catania.
L’intenso lavoro investigativo ha anche consentito l’acquisizione di elementi utili per successivi sviluppi delle indagini intese a ricostruire le modalità seguite dall’associazione criminale di trafficanti libici che ha organizzato la partenza via mare e con la quale i predetti fermati hanno avuto contatti.