I migranti, tutti provenienti dalle coste libiche, sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia nel corso di n. 8 differenti eventi S.A.R. .
Gli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, con la collaborazione della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle, hanno acquisito le prove necessarie all’adozione dei provvedimenti di fermo nei confronti dei sei cittadini stranieri.
1. A. L. M., nato in Libia (cl. 1986);
2. A. A., nato in Libia (cl. 1988);
3. A. K., nato in Libia (cl. 1988);
4. B. J., nato in Gambia (cl. 1994);
5. D. B., nato in Senegal (cl. 1993);
6. D.D. nato in Senegal (cl. 1999), minorenne.
Seguendo un consolidato protocollo investigativo, realizzato d’intesa con la Procura Distrettuale, investigatori della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno raggiunto, già nella notte del 21 luglio, a bordo di mezzi della locale Sezione Operativa Navale delle Fiamme Gialle, la nave militare “ESPS REINA SOFIA”, ove hanno avviato, con la collaborazione degli interpreti, le indagini finalizzate all’individuazione degli scafisti, poi proseguite a terra, durante le operazioni di sbarco nel Porto di Catania.
B. J., A. Mohamad e D. D. sono stati individuati quali componenti dell’equipaggio di un natante in legno sul quale viaggiavano migranti, soccorsi il decorso 19 luglio dalla nave “HMS Enterprise” della Marina Militare inglese e trasbordati nella medesima giornata sulla nave della Marina Militare spagnola “Reina Sofia”.
D. B. è stato individuato quale conducente di un gommone di circa 12 metri su cui, mentre A. K. e A. A. sono stati identificati quali componenti dell’equipaggio di un natante che ha trainato il predetto gommone fino alle acque internazionali. I migranti in questione sono stati soccorsi in acque internazionali nella giornata del decorso 19 luglio dalla citata nave della Marina Militare spagnola “Reina Sofia”.
Dalle dichiarazioni dei migranti è emerso che sono giunti in Libia dai Paesi di origine per essere poi condotti in connection house ubicate nella zona di Tripoli, sorvegliati da trafficanti anche armati e successivamente condotti sulle vicine spiagge ove sono stati imbarcati su diversi gommoni.
A conclusione delle attività, i cinque fermati maggiorenni sono stati associati presso la locale Casa Circondariale di “Piazza Lanza”, mentre il fermato minorenne è stato associato presso il locale IPM di via Franchetti a disposizione delle rispettive Autorità Giudiziarie.
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