Le associazioni umanitarie: “Necessario accelerare le pratiche per il rilascio dei visti”, molte persone sono rimaste bloccate in attesa che venga loro riconosciuto lo status di profughi
LONDRA ‒ Di fronte a un flusso di profughi di portata eccezionale, il Regno Unito, che nel corso degli ultimi decenni è passato da una relativa apertura a una marcata chiusura nelle politiche migratorie, viene invitato dalle associazioni umanitarie a rivedere le sue procedure per il rilascio dei visti.
La guerra che sta devastando l’Ucraina ha prodotto un numero straordinario di profughi. La Polonia è il Paese europeo che ne ha accolto il maggior numero, più di 2 milioni, seguita da Ungheria e Slovacchia. Anche fuori dall’Europa i numeri non sono bassi: gli ucraini si sono rifugiati in massa in Turchia, per un totale, dall’inizio dei conflitti, di 49mila persone.
Il segretario di Stato per la salute e gli affari sociali del Regno Unito Sajid Javid afferma che anche il suo Paese sosterrà i rifugiati. Annuncia infatti che il Regno Unito ha già rilasciato 9500 visti agli ucraini che hanno legami familiari nel Regno Unito, mentre circa 150000 persone hanno espresso interesse ad ospitare rifugiati attraverso il programma Homes for Ukraine.
“Sono lieto che stiamo sostenendo l’Ucraina in ogni modo possibile, che si tratti di aiuti militari, aiuti umanitari o addirittura fornendo rifugio a coloro che stanno fuggendo dall’Ucraina” ha dichiarato il ministro ai microfoni dell’emittente radiofonica LBC. “Mi aspetto di vedere centinaia di migliaia di ucraini arrivare qui nel Regno Unito: riceveranno tutto il supporto di cui hanno bisogno”.
Ma gli enti di beneficenza mettono in guardia sulle tempistiche britanniche, non compatibili con l’emergenza del conflitto in Ucraina: per l’ottenimento dei visti potrebbero infatti essere necessarie settimane, a causa dei lunghi ostacoli burocratici presenti nel protocollo.
Lauren Scott, direttore esecutivo di Refugees at Home, dichiara: “Le domande di visto sono piuttosto lunghe e difficili da completare, in particolare per le persone che hanno dovuto fuggire dalle loro case e non hanno necessariamente accesso a Internet e ai documenti”.
Un altro aspetto sottolineato da Scott è che molti dei profughi sono persone anziane, non abituate a utilizzare il web o addirittura prive di uno smartphone.
Una delle prime famiglie ucraine che speravano di venire nel Regno Unito dopo essere fuggite dalla città di Kharkiv, dilaniata dalla guerra, ha affermato di aver avuto numerosi problemi con il programma Homes for Ukraine del governo britannico.
Bridget Young, direttrice di Naccom, una rete britannica che sostiene i richiedenti asilo, i rifugiati e altri migranti in stato di indigenza, ha espresso preoccupazione per il fatto stesso che il Regno Unito continui a chiedere ai rifugiati di acquisire il visto.