La seconda priorità è rappresentata dal caos provocato dall’ultimo decreto del Governo che cancella l’opzione della cessione del credito. Le condizioni indicate nel provvedimento sono disegnate sul Superbonus, senza considerare che si applicano a tutto il sistema degli incentivi. Basti pensare ai tanti lavori di edilizia libera, dalle piccole opere di ristrutturazione alla sostituzione degli infissi, che interessano moltissimi cittadini e vedono coinvolte migliaia di artigiani e piccole imprese. Al momento per loro non ci sono indicazioni certe su come gestire i rapporti in essere.
La terza è l’avvio di un tavolo per il riordino e la stabilizzazione degli incentivi per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli immobili residenziali anche alla luce della nuova direttiva europea sulla casa. CNA ribadisce che l’architrave del sistema è l’opzione della cessione del credito, un meccanismo che consente anche alle famiglie meno abbienti di poter realizzare interventi necessari a ridurre il consumo di energia e quindi a tagliare il costo delle bollette, nonché a mettere in sicurezza le abitazioni contro i rischi terremoto. Non è più rinviabile un confronto serrato che porti all’adozione di soluzioni condivise nell’interesse del Paese.
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